Pochi numeri ma alcuni chiarimenti circa la decisione del blocco account da parte del celebre social network. Il mese scorso, Facebook ha dichiarato di aver rimosso account legati a un piano iraniano di influenzare la politica britannica e americana con messaggi su argomenti come limmigrazione e le relazioni razziali. Il social network ha identificato 82 pagine, gruppi e account originati in Iran e ha violato la politica sul comportamento “inautentico” coordinato. Gleicher ha detto che allepoca si sono verificate sovrapposizioni con i resoconti registrati allinizio di questanno e collegati ai media statali iraniani, ma lidentità dei colpevoli deve ancora essere determinata. I post sui conti o sulle pagine, che includevano alcuni ospitati da Instagram di proprietà di Facebook, si concentravano principalmente su “seminare la discordia” attraverso questioni fortemente divisive piuttosto che su particolari candidati o campagne. I post di esempio condivisi includevano commenti infiammatori sul presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sul primo ministro britannico Theresa May e sulle polemiche su Brett Kavanaugh, appena nominato giudice supremo della Corte Suprema degli Stati Uniti. Le principali piattaforme social online sono state sottoposte a forti pressioni per evitare di essere usate dai “cattivi attori” per influenzare i risultati pubblicando disinformazione e facendo arrabbiare gli elettori. Alcune settimane fa, Facebook ha aperto una “stanza della guerra” presso la sede del Menlo Park in California per essere un centro nevralgico per la lotta contro la disinformazione e la manipolazione del più grande social network da parte di attori stranieri che cercano di influenzare le elezioni negli Stati Uniti e altrove. La chiusura di migliaia di account controllati dalla Russia da parte di Twitter e Facebook – oltre alle accuse di 14 persone provenienti dalla famigerata fattoria dei troll della Russia, lAgenzia di ricerca su Internet – ha smussato, ma non ha fermato i loro sforzi per influenzare la politica degli Stati Uniti. Facebook, che è stato accusato di aver fatto troppo poco per impedire gli sforzi di disinformazione da parte della Russia e di altri paesi nelle elezioni statunitensi del 2016, ora vuole che il mondo sappia che sta adottando misure aggressive con iniziative come la war room. La stanza della guerra fa parte della sicurezza rafforzata annunciata da Facebook, che aggiungerà circa 20.000 dipendenti.