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    Ex terrorista in piazza per Palestina: “Israele fa guerra, non pretenda la pace”

    (Adnkronos) – “E’ assurdo pensare di voler fare la guerra ai palestinesi e poi pretendere di vivere in pace”. Francesco Giordano, ex terrorista rosso condannato per l’omicidio del giornalista Walter Tobagi avvenuto il 28 maggio del 1980, sabato scorso a Milano era in prima fila al corteo a sostegno dei palestinesi che ha sfilato dalla Stazione Centrale al parco Trotter. Nelle mani dell’ex membro della Brigata ’28 marzo’, figura di spicco della sinistra estrema del nostro Paese e degli anni di piombo, uno striscione con la scritta: “Non finanziare l’apartheid israeliana”.  

    Raggiunto dall’Adnkronos dopo le polemiche per la sua partecipazione al corteo, Giordano parla di una “campagna” ai suoi danni da parte della stampa dovuta alla riuscita della ”meravigliosa manifestazione”. E quando gli viene chiesto di condannare la strage compiuta da Hamas lo scorso 7 ottobre ai danni di centinaia di civili (tra cui molti bambini) l’ex terrorista non prende una posizione netta, anzi: “Lei mi chiede se vanno prese le distanze dagli eccidi compiuti da Hamas. La mia risposta è che io sono contrario a tutti gli eccidi, non solo alcuni. Tra sabato 7 ottobre e l’8 ottobre, quindi in 24 ore, sono stati assassinati ben 24 giovani palestinesi e non ho letto da nessuna parte di pianti o indignazione contro l’esercito sionista. Ecco, se mi si chiede di denunciare solo quel che fa comodo ad Israele, Usa, Francia, Germania, Italia la risposta è no, grazie”.  

    Giordano non sembra credere nemmeno alla distinzione tra Hamas e popolo palestinese, una distanza che viene rimarcata a più riprese, invece, dal governo italiano. “La verità è una sola: Hamas è parte del popolo palestinese che peraltro ha vinto le elezioni a Gaza, vittoria che ha spinto le milizie di Abu Mazen a tentare un golpe con armi donate dai sionisti e dagli Usa. In quella occasione fu tutto il popolo di Gaza che si ribellò a quel tentativo di golpe”, afferma l’ex brigatista. 

    Cosa dice a chi sostiene che Israele non abbia diritto ad esistere e che vada cancellato dalla carta geografica? “Gli israeliani hanno diritto di vivere in pace, ma vivere in pace vuol dire tante cose: smetterla di arrestare, torturare, uccidere i palestinesi, smetterla di bombardare la Siria un giorno sì e l’altro pure. Tutti i popoli hanno diritto a vivere in pace, quindi anche gli israeliani. E’ assurdo pensare di voler fare la guerra ovunque, in primis al popolo palestinese, e poi pretendere di vivere in pace”, rimarca Giordano. 

    La maggioranza dell’opinione pubblica italiana sta con i palestinesi o con gli israeliani? “Io credo che la maggioranza degli italiani sia contro la guerra e contro ogni sopruso, purtroppo anche noi abbiamo avuto ed abbiamo governi colonialisti e guerrafondai, anche noi ci dovremmo liberare di questa lobby al servizio di chi produce armi, smetterla di essere una colonia americana. Abbiamo una Costituzione scritta col sangue dei partigiani e di migliaia di italiani, che loro ogni giorno calpestano. Le manifestazioni delle ultime settimane come quelle precedenti han sempre dimostrato quanto dico”, dice l’ex terrorista.  

    Le manifestazioni pro Hamas andrebbero vietate? “Certo tutto si può fare, lo fanno già nella Francia, nella Germania ed Inghilterra colonialista, perché no? Ma questo porterebbe la pace? Io credo di no. L’Italia avrebbe bisogno di un governo che ami il proprio popolo e che desideri, per quelli che verranno, un paese libero dal servilismo verso la Nato”. 

    Dopo la sua partecipazione al corteo di Milano per la Palestina, molti organi di informazione hanno ricordato il suo passato processuale: lei è stato condannato a 30 anni e 8 mesi, in appello divenuti 21 anni, per l’omicidio di Walter Tobagi. La saldatura tra estremismo rosso e causa palestinese appare innegabile. “La campagna nei miei confronti nasce dalla rabbia per la meravigliosa manifestazione di sabato, che ha visto in piazza migliaia di giovani e meno giovani chiedere ad Israele di interrompere il genocidio dei palestinesi di Gaza, come della Cisgiordania. Non era una manifestazione filo Hamas: io – risponde Giordano – sono un comunista, ma a favore del diritto dei palestinesi a vivere in pace, di avere un futuro”. E sulla sua lunga vicenda giudiziaria, infine, l’ex componente della ’28 marzo’ puntualizza: “I giornali non hanno detto che tra i sette del gruppetto della ’28 marzo’ siamo stati in due ad assumerci la responsabilità senza chiedere sconti di pena particolari, come mi erano stati proposti dal dottor Spataro. Accettarli avrebbe significato non aver rispetto delle vittime, dei familiari”. 

    La presenza di Giordano al corteo pro Palestina ha sollevato diverse polemiche nel mondo politico.”La presenza dell’ex brigatista rosso Francesco Giordano alla manifestazione di Milano contro Israele, oltre ad essere gravissima, è la lampante dimostrazione di come la politica debba essere unita sulla condanna senza se, senza ma, senza distinguo, e senza accuse ad Israele, della strage di Hamas, perché altrimenti siamo tutti più deboli. Quando denunciamo l’ambiguità della sinistra e il pericolo che questo doppiopesismo porti ad accreditare posizioni ostili al mondo ebraico, lo facciamo perché sappiamo bene che i ‘cattivi maestri’ generano cattivi allievi. E’ il caso degli studenti che nelle scuole inneggiano ad Hamas, dei collettivi che sfilano per strada e aggrediscono le forze dell’ordine, di cortei anti-israeliani, sfacciatamente guidati da un terrorista. E’ ora di finirla con questa doppiezza. La sinistra si faccia un esame di coscienza”, ha detto ieri la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. 

    “Altro che pro-Palestina: la presenza alla manifestazione di ieri (sabato, ndr) a Milano di Francesco Giordano, ex terrorista, noto per le sue posizioni anti Israele, dimostra che quella piazza aveva come obiettivo lo stato ebraico. Fermo restando il diritto di manifestare, la matrice di quella manifestazione è fin troppo chiara: accondiscendente con Hamas, visceralmente contro Israele”, affermava la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. 

    “I distinguo, i ‘sì, ma…’, i ‘né né’, i paragoni del tutto senza senso tra Israele e Hamas – spiega Paita – non fanno altro che avvelenare il dibattito e provare a edulcorare quello che è evidente a tutti: Israele ha subito una violentissima aggressione terroristica e ha il diritto di difendersi”. 

    “Il terrorista rosso Francesco Giordano ha partecipato al corteo milanese pro Palestina. Dove è finita la sinistra che invoca la privacy, paventa dossieraggi e chiede chi abbia realizzato le immagini? Dopo quanto accaduto con Iolanda Apostolico non ci stupiremmo di nulla”, dichiarava il deputato e vicesegretario della Lega Andrea Crippa. 

    Non le ha fatto una certa impressione che a guidare la manifestazione di Milano anti-Israele ci fosse un ex brigatista rosso? “Assolutamente sì, toccherà poi alle forze dell’ordine individuare se c’è qualche infiltrazione: un conto è manifestare, cosa che è lecita, a favore del popolo palestinese; un conto è manifestare per Hamas e sostenere i terroristi”, le parole a ‘Dritto e rovescio’ del ministro degli Esteri Antonio Tajani, 

    (di Antonio Atte)