In merito alla vicenda dell’ex Ilva e al cosiddetto ‘scudo fiscale’, nelle ultime si è accesa una discussione in merito al suo ripristino.
Ieri, intervistato sulla questione da ‘Il Fatto Quotidiano’, il premier Conte è parso abbastanza determinato, nel ‘senso inverso’: “Per stanare il signor Mittal sulle sue reali intenzioni – ha affermato il presidente del Consiglio sullo scudo – gliel’ho offerto subito: mi ha risposto che se ne sarebbe andato comunque, perché il problema è industriale, non giudiziario. Quindi chi vuole reintrodurre lo scudo per levare un alibi a Mittal trascura il fatto che Mittal non lo usa, quell’alibi. Anche solo continuare a parlarne ci indebolisce nella battaglia legale, alimenta inutili polemiche e ributta la palla dal campo di Mittal a quella del governo”.
Invitato a parlarne stamane da ‘Unomattina’, in diretta Bruxelles Di Maio ha invece affermato che “Bisogna riportare Arcerlor Mittal al tavolo non col tema dello scudo ma col tema che hanno firmato un contratto, che va rispettato. Lo Stato italiano si deve far rispettare”.
.Nel frattempo in seno al Dl fiscale, Italia Viva ha presentato alcuni emendamenti (contenuti dagli art. 4 e 39), ‘espressamente’ dedicati all’ex Ilva. Nel dettaglio, spiegano dal ‘partito’ di Renzi, l’emendamento per la reintroduzione dello scudo penale ad Arcelor Mittal, “può servire per aprire il tavolo e mantenere l’azienda operativa, siamo senz’altro del parere che si debba votarlo tutti”.
Una soluzione che a Taranto ha subito trovato d’accordo il deputato pentastellato Nunzio Angiola:”E’ del tutto evidente che se Mittal non ha intenzione di proseguire il confronto col governo, anche l’emendamento si rivelerebbe inutile“. Certo non è una situazione semplice come potrebbe sembrare, è infatti noto che internamente al M5s vi sono pareri contrastanti, ed in tanti hanno già ‘avvertito’ che non voteranno lo scudo fiscale. Ma Angiola prosegue dritto seguendo i suoi ragionamenti anzi, premette, e promette che, rispetto ai suoi colleghi di partito più scettici, “Nel momento in cui mi si pone davanti l’alternativa tra il mantenimento e la chiusura azienda, farò di tutto perché non solo i colleghi ragionino sul mantenimento dello scudo, ma votino a favore”. E dunque, tiene a precisare il deputato tarantino, “Io ritengo il contrario, ritengo che questo scudo, se può servire alla prosecuzione dell’attività e al mantenimento dei livelli occupazionali, debba essere mantenuto. Non ho nessuna chiusura pregiudiziale verso il mantenimento dello scudo”.
Max