Ammonta a circa un milione di euro il valore dei beni mobili e immobili sequestrati dalla Guardia di Finanza di Roma. Denunciati i due amministratori dell’azienda che aveva omesso il versamento di 2 milioni di Iva.
Dagli accertamenti è emerso che la società, fortemente indebitata verso il Fisco, era stata cancellata dal Registro delle Imprese dopo essere stata “svuotata” del ramo d’azienda economicamente più corposo.
Come? Attraverso atti simulati di cessione tra società giuridicamente distinte ma, di fatto, riconducibili alla stessa famiglia di imprenditori.
I soci delle aziende cedente e subentrante erano, infatti, le stesse persone e l’operazione era stata gestita dai rispettivi amministratori, legati da rapporti di stretta parentela.
Con tale stratagemma i cespiti erano così rimasti nella disponibilità del debitore ma lo Stato aveva perso ogni garanzia patrimoniale rispetto al credito vantato.
Ai due amministratori, segnalati alla Procura della Repubblica di Velletri per i reati di omesso versamento dell’Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, sono stati sequestrati, ai fini della successiva confisca “per equivalente”, un complesso industriale, un’abitazione di pregio e somme giacenti su un conto corrente bancario, per un valore di circa un milione di euro.