Esiti delle Elezioni europee chiare, in quanto al Regno Unito: vince il Brexit Party di Farage, mente vanno a picco i conservatori. E una Europa molto indicativa quella che tracciano in britannici attraverso il voto di questo controverso turno di elezioni Europee, le più spinose e ambigue a cui oltremanica si siano esposti tra i venti di Brexit e le dimissioni della May e esiti che tracciano segnali e strade piuttosto singolari, adesso.
Europee Regno Unito: vince il Brexit Party di Farage: è trionfo. Tonfo, invece, per i laburisti
Dunque in Gran Bretagna è vero trionfo per Farage che subito prende la palla al balzo e afferma: “Pronto a lavorare con chiunque per la Brexit. Con 29 seggi il Partito della Brexit di Nigel Farage dunque si assesta come lindiscusso primo gruppo del nuovo Parlamento europeo, insieme alla Cdu/Csu in Germania. Il movimento politico che fa della Brezit una promessa tramite il “no deal” più che noto fa un vero e proprio boom di consensi. Dietro, ci sono lib-dem, che si assestano sul gradino dargento; a seguire il partito dei Labour, che crolla a Londra. Ma ancor più sonoro è il tonfo dei Tories.
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Dunque il Brexit Party di Nigel Farage vince mentre i laburisti scivolano al terzo posto dopo il partito liberal-democratico. Ma come detto il peggior tonfo è quello dei conservatori che capitolano in modo totale nel mentre i verdi crescono al pari degli indipendentisti in Scozia. Quello delle elezioni europee in Gran Bretagna è il risultato più scadente degli ultimi 200 anni per i Tories. Quando Farage trionfò alle europee di cinque anni il conservatore David Cameron fu indotto a indire il referendum sullUnione Europea. Quello ancor più corposo di Farage a queste europee dovrebbe indurre i conservatori a puntare ad alzare lasticella, come potrebbe essere lelezione di un ultra brexitiano quale è Boris Johnson al posto della struggente e dimissionaria Theresa May. Nel dettaglio dei risultati, il Brexit Party arriva al 33% Lib Dem al 21 (16 seggi), mentre per i Labour si va un po sopra il 14 (10 seggi); i Verdi (12% e 7 seggi) e Tory (9% e 4 seggi). Restano, sullo sfondo, dati-paradosso: tre anni fa il paese votò un referendum per uscire dall’Unione Europea, adesso si eleggono 70 deputati al parlamento di Strasburgo, dal momento che il parlamento britannico non ha ancora trovato nessuna intesa sulla Brexit. Fatto sta, che gli europarlamentari inglesi potrebbero esser costretti alle dimissioni qualora se la Brexit divenisse realtà, e si provvederebbe a ripartire i seggi tra i restanti 27 paesi dellUe.
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Nelle Europee uscite dalle urne della Gran Bretagna, mentre si esalta Farage, dunque i conservatori vanno in crash. Il partito di Farage, che spinge per la Brexit con il “no deal”, senza alcuna intesa con Bruxelles, trionfa. Del resto, Farage trionfò anche alle precedenti europee del 2014, sempre alla guida di una fronda anti europea con circa il 27 per cento dei voti l’Ukip, che ora, senza la guida di Farage, è quasi dimenticato. Oltre al flop dei tories, spuntano altri elementi da questo voto europeo. A parte il caso inglese, i votanti europeisti hanno voluto premiare i partiti pro-Ue, specie i Verdi. In crescita anche lo Scottish National Party, il partito indipendentista scozzese della premier del governo autonomo di Edimburgo, Nicola Sturgeon, che con circa il 40 per cento dei voti si attesa su un vero boom. Un risultato che, comunque sia, corrobora i progetti per un referendum per la secessione dal Regno Unito, così poi da restare nella Ue qualora Gran Bretagna conseguisse lagognata Brexit.
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