(Adnkronos) – Si accende sempre di più il derby europeo tra Matteo Salvini e Antonio Tajani. Ieri il Superbonus e la sugar tax, oggi il nodo delle alleanze europee, con il caso Afd in primo piano. Ormai il botta e risposta è quotidiano. In ballo c’è il secondo posto nella maggioranza dietro Fratelli d’Italia. I sondaggi parlavano nei giorni scorsi di un possibile sorpasso forzista, oggi pronosticano un testa a testa (la rilevazione dell’istituto ‘Noto’ per ‘Porta a Porta’). In ogni caso, si tratterebbe di un distacco minimo: mezzo o un punto percentuale al massimo.
Ad accendere le polveri nelle ultime 24 ore è ancora una volta il rapporto del Carroccio con Marine Le Pen, ma lo spunto arriva dalle parole shock sulle ‘SS’ dello spitzenkandidat del partito dell’estrema destra tedesca Maximilian Krah, che a poche settimane dal voto a Strasburgo provocano una frattura interna al gruppo Identità e democrazia con il Rassemblement national, che chiude ufficialmente le porte ad Alternative fur Deutschland.
Salvini condanna le parole di Krah e si accoda alla Le Pen. Tajani condivide la scelta dell’alleato e ministro dei Trasporti ma non ‘salva’ la Le Pen e ribadisce il suo “mai alleati” con la figlia dello storico leader della destra francese. ”Mi sembra un fatto positivo che finalmente ascoltando anche le mie parole più volte dette in passato, la Lega si sia schierata per l’espulsione di Afd”, dice il ministro degli Esteri durante un dibattito sul Made in Italy a palazzo Wedekind, per poi lanciare la stoccata: ”Il problema non è la Lega, ma Afd” e “il rassemblement della signora Le Pen che vuole uscire dalla Nato. Non si può pensare di governare l’Europa essendo contro l’Europa. La Le Pen non è sicuramente un’europeista”, taglia corto il segretario nazionale azzurro.
A stretto giro di posta arriva la replica di Salvini dopo un video collegamento proprio con la Le Pen: ”Con Marine c’è piena e totale sintonia”. Poi si sofferma sulla bufera che ha travolto Krah (”quando si dice che tra le SS c’erano anche brave persone, siamo al di là del bene e del male…”), si augura di “riuscire a ricostruire il centrodestra europeo” e lancia la sua staffilata all’indirizzo del leader Fi: ”Certo, quando Tajani se la prende anche con la Le Pen, secondo me sbaglia… Noi lavoriamo per unire”.
Altre scintille tra Lega e Fi si sono registrate nel nome di Silvio Berlusconi. Motivo del contendere lo slogan ‘meno Europa’. ”E’ sorprendente che l’altro giorno” Tajani “abbia criticato lo slogan della Lega ‘meno Europa’, sottolineano fonti della Lega, ”visto che era la parola d’ordine scelta anche da Berlusconi per la campagna elettorale delle elezioni del 25 maggio 2014, quando l’attuale ministro degli Esteri era Commissario europeo”. E ancora: ”Sorprende che l’amico Tajani preferisca il bellicista Emmanuel Macron a Marine Le Pen. La Lega non cambia idea e continua a ritenere che anche a Bruxelles vada proposto il modello di centrodestra che sta governando bene in Italia”.
Pronta la controreplica azzurra affidata a fonti di Fi: ”La Lega sbaglia e ricorda male, lo slogan di Berlusconi non era ‘meno Europa’, era ‘meno Europa in Italia, più Italia in Europa’. Il punto è il principio di sussidiarietà per cui il livello più alto non deve fare ciò che può fare il livello più basso. L’Europa deve preoccuparsi della grandi cose, deve realizzare una difesa comune, deve decidere a maggioranza. L’Europa deve decidere sulle migrazioni. Vogliamo più Europa dal punto di vista politico, bisogna conoscere il principio di sussidiarietà, non tutti lo conoscono e ci possono essere dei fraintendimenti”.
Il “problema”, avvertono fonti azzurre, “è che la Le Pen è contro la Nato e contro l’Europa. Le Pen vuole uscire dalla Nato ed è contro l’architettura europea”.