L’Esa, l’Agenzia spaziale europea, ha annunciato che il “lockdown” attuato in gran parte dell’Europa ha portato un calo notevole dell’inquinamento. In particolare in Francia, in Spagna e in Italia, i primi Stati a ordinare le misure restrittive per contrastare la diffusione del virus, la qualità dell’aria è migliorata tantissimo. A Parigi, nel periodo compreso tra il 13 e il 26 marzo, i livelli di biossido d’azoto sono calati del 54% rispetto a quelli dell’anno precedente, mentre a Milano, Roma e Madrid del 45% circa.
Il biossido d’azoto (NO2) è un gas tossico e inquinante prodotto principalmente da centrali elettriche, veicoli e altre strutture industriali, responsabile di specifiche patologie dell’apparato respiratorio. Come ricordato dall’Esa, le sue concentrazioni nell’atmosfera variano di giorno in giorno a causa di diversi fattori, quali le fluttuazioni delle emissioni e le condizioni meteorologiche.
I dati, “fotografati” dal satellite Copernicus Sentinel 5-P, sono stati studiati e rivelati nell’ambito del programma di osservazione della terra dell’Unione europea, Copernicus.
Questo è solo uno degli effetti indiretti della chiusura temporanea degli Stati. Sarà interessante vedere se alla riapertura saremo in grado di prenderci cura della nostra terra.
Mario Bonito