Come era prevedibile, la Brexit comporta conseguenze complicate, sotto laspetto economico, burocratico, e sociale. Ma a sollevare le perplessità degli eurodeputati lintenzione ventilata dalle autorità britanniche, di ’schedare’ addirittura i cittadini Ue che risiederanno nel Regno Unito nellambito della fase di transizione successiva alla Brexit. Così i parlamentari europei ha preso carta e penna per avvertire Amber Rudd, ministro degli Esteri britannico, che il suo piano sarebbe inaccettabile e contrario alle leggi europee. Questo perché, come scrive il Guardian, la Rudd prevede infatti che successivamente alla separazione divorzio tra Londra e Bruxelles, le generalità relative ai cittadini dell’Unione europea residenti in Gran Bretagna, finiscano per essere schedate in uno specifico database. Una soluzione che non piace agli eurodeputati, i quali ribadiscono che nel periodo di transizione citato dalla Rudd (previsto nel marzo 2019, dopo la Brexit), Londra rimarrà comunque soggetta alle leggi Ue. Nello specifico viene sottolineato che “l’Articolo 26 della direttiva sulla libertà di movimento chiarisce che i certificati di residenza devono essere per tutti o per nessuno”. Inoltre, i parlamentari di Bruxelles, tra i quali anche i gruppi S&D, Alde e V-Ale, ribattono anche l’idea che i cittadini Ue con precedenti penali potrebbero essere espulsi dalla Gran Bretagna, in quanto è una proposta assolutamente contraria alla direttiva Ue sulla libertà di movimento.
M.