(Adnkronos) – Più cure a domicilio, e una riorganizzazione dell’assistenza territoriale, prima porta d’accesso al servizio sanitario. Sono i due capisaldi della riforma spinta dalla pandemia. L’eredità buona di Covid. Ad analizzarla è il Rapporto Italia 2022 di Eurispes. La normativa statale in materia di sanità degli anni 2020 e 2021, pur essendo finalizzata a fronteggiare il dilagare del virus che ha sconvolto il mondo, “ha posto le basi per una pianificazione intesa al potenziamento e alla riorganizzazione della rete sanitaria”, si legge nel capitolo dedicato al nuovo scenario al quale si sta lavorando in Italia.
Un provvedimento chiave su questo fronte è il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che, sulla scorta dei progetti contenuti in particolare nella missione 6, pianta le radici su cui far crescere la riforma dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria territoriale. “La finalità che sembra ispirare il processo riformatore è quella di rafforzare l’assistenza sanitaria e sociosanitaria attraverso l’incremento della domiciliarità e la conseguente riduzione della istituzionalizzazione delle persone più fragili – si legge nel report – Già prima della diffusione della pandemia di Covid-19 si era registrata negli ultimi anni una progressiva tendenza allo sviluppo dell’assistenza domiciliare, passando da un tasso medio dell’1,99%, a livello nazionale, registratosi nel 2014, al tasso medio del 2,92%, rilevato nel 2019.
Fulcro della riorganizzazione dell’assistenza territoriale è il distretto, la cui programmazione deve prevedere i seguenti standard: una Casa della comunità hub ogni 40-50mila abitanti; Case della comunità spoke di medici di medicina generale e pediatri; un infermiere ogni 3mila abitanti; una Unità di continuità assistenziale ogni 100mila abitanti; una Centrale operativa territoriale ogni 100mila abitanti; un ospedale di comunità dotato di 20 posti ogni 50mila-100mila abitanti. Il decreto che disciplina i modelli e gli standard di sviluppo dell’assistenza sanitaria territoriale, fa notare Eurispes, “rappresenta un importante e consistente passo per il rafforzamento dell’assistenza primaria e del sistema di prevenzione in ambito sanitario, che a sua volta si aggiunge al potenziamento della rete ospedaliera in una logica di sviluppo ed evoluzione del sistema sanitario nazionale con l’utilizzo delle migliori e più moderne tecnologie”.