Dopo la tensione delle ultime ore, quando è stato sventato un golpe, in Etiopia si vivono momenti di preoccupazione e la situazione appare ancora piuttosto critica. Cosa sta succedendo?
L’´Etiopia inevitabilmente piomba nel caos, dopo che è stato dichiarato ufficialmente l’intervento militare per sventare un tentativo di colpo di stato. Scorre il sangue e la situazione a livello sociale e civile e in bilico.
Sventato un golpe nel nord dell´Etiopia, uccisi diversi ufficiali
Il governo etiope ha impedito, stando un colpo di Stato nella regione settentrionale di Amhara. Lo ha comunicato il premier Abiy Ahmed: il quale, apparendo in tv con abiti militari, ha dichiarato che diversi ufficiali sono stati uccisi nella capitale di Amhara, Bahir Dar.
A quanto emerge, il leader dell’esercito etiope, Seare Mekonnen, sarebbe stato freddato a colpi d’arma da fuoco dalla sua guardia del corpo dopo un tentativo di golpe nello stato di Amhara a causa del quale sono stati uccisi sia il governatore locale che un altro alto funzionario.
La comunicazione da questo punto di vista è stata fornita da Billene Seyoum, portavoce del premier Abiy Ahmed: secondo la sua versione dei fatti una squadra d’assalto con a capo il “capo” della sicurezza di Amhara, Asaminew Tsige, avrebbe eliminato governatore Ambachew Mekonnen e un altro alto funzionario, entrambi morti in seguito.
Aggiornamento ore 5.54
Due pesanti omicidi dovuti agli scontri etnici che stanno determinando le dinamiche del controllo politico e sociale dell’Etiopia, hanno messo in discussione l’ordine sociale. Un commando, ha ucciso il governatore della regione di Amhara, nel Nord del Paese, durante un meeting nella città di Bahir Dar; poi ad Addis Abeba, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito nazionale, il generale Seare Mekonnen, è stato eliminato dalla sua guardia del corpo.
«Abbiamo sventato un colpo di Stato nella regione settentrionale dell’Amhara è il momento di rimanere uniti per debellare le forze diaboliche che vogliono dividere l’Etiopia». A dirlo è stato il primo ministro, Abiy Ahmed, che, con la divisa dell’esercito nazionale, ha parlato alla tv nazionale.
A ordire per il tentato colpo di Stato sarebbe stato Asaminew Tsige, capo delle forze di sicurezza della regione di Amhara che, su Facebook aveva chiesto alla la popolazione locale ad armarsi. Il suo scopo era, pare, creare delle milizie specificamente dedicate alla conquista della regione del Tigray, luogo di oridine del Capo di Stato dell’esercito ucciso e nominato dal primo ministro Abiy Ahmed l’anno scorso.
Aggiornamento ore 8.04
Tra i meandri della crisi etiopica emerge la centralità della figura del generale Tsige. Militare di lunga carriera e noto per ambire da tempo al potere, viene considerato responsabile di un precedente (fallito) colpo di Stato. Arrestato e condannato a 9 anni di carcere, nel 2018 era stato liberato grazie a un’amnistia concessa dall’ex presidente etiope Hailemariam Desalegn.
È la terza volta in 14 mesi che il leader etiope, Abiy Ahmed, finisce nel mirino di trame di conquista del potere, golpe o attentati: a quanto pare le diverse riforme messe in piedi dal governo per dare stabilità al Paese (partendo dall’intesta, storica, di pace con la vicina Eritrea) e la creazione di un Parlamento per metà da donne e l’amnistia per centinaia di prigionieri politici non pare bastare.
Troppo alte le trame di chi lavora nell’ombra, forse. Ad Aprile 2018 si è salvato da un’esplosione di una granata lanciata contro il palco ad Addis Abeba laddove era un corso un incontro elettorale. Ad ottobre, dei militari avevano marciato verso il Palazzo presidenziale nascondendo dietro la richiesta di un aumento salariale un tentato omicidio.
Ora, invece, il nuovo tentato colpo di Stato per una regione tra le più calde, da questo punto di vista.
Aggiornamento 10.11