ECONOMIA

Estate 2024, il 45% degli italiani ha dovuto rinunciare alle vacanze

Durante l’estate del 2024, un numero crescente di italiani ha deciso di rinunciare alle vacanze, con il 45% della popolazione che ha scelto di non partire tra giugno e settembre. Questa tendenza, segnalata dal Codacons, rappresenta un aumento significativo rispetto al periodo pre-pandemia, quando la percentuale era del 39%. La causa principale di questo cambiamento è il forte aumento dei costi associati alle vacanze, che ha colpito il settore turistico. I dati mostrano che, in media, le spese per viaggi, alloggi e servizi sono aumentate del 26,3% negli ultimi cinque anni, costringendo molti cittadini a rivedere i loro piani estivi.

Il dato indica che, rispetto al periodo pre-Covid, ci sono stati 3,6 milioni di italiani in più che hanno deciso di non concedersi una vacanza estiva. La principale causa di questa tendenza è l’aumento del costo della vita, che ha reso le vacanze una spesa insostenibile per molti.

Aggiornamento ore 12.00

Il caro-prezzi ha avuto un impatto significativo sul settore turistico, scoraggiando molte persone dal pianificare le loro vacanze. Il Codacons evidenzia che oltre la metà degli italiani che non sono partiti, il 55%, ha motivato la propria scelta con l’incapacità di sostenere i costi associati a una vacanza. I dati mostrano un aumento della spesa pro-capite per le vacanze estive del 26,3% dal 2019 al 2024, passando da una media di 950 euro a circa 1.200 euro. Questo incremento di circa 250 euro a persona riflette l’aumento dei prezzi di viaggio, alloggio, cibo e servizi vari, rendendo le vacanze sempre più inaccessibili per molte famiglie.

Aggiornamento ore 12.30

L’aumento dei costi nel settore turistico ha riguardato vari aspetti delle vacanze, dai pacchetti turistici agli alloggi. I pacchetti vacanza nazionali hanno registrato aumenti significativi dei prezzi: +20,5% a giugno, +29,9% a luglio e un vertiginoso +37,4% ad agosto. Anche le tariffe di campeggi e villaggi vacanze hanno visto rincari, crescendo dal +6% di giugno al +12,9% di agosto rispetto allo stesso periodo del 2023. I listini degli stabilimenti balneari e delle piscine sono aumentati di oltre il 13% sia a luglio che ad agosto. Perfino i prezzi medi dei ristoranti sono aumentati del 3,3% rispetto all’estate precedente. Le strutture ricettive alternative agli alberghi, come bed & breakfast e case vacanza, hanno visto un aumento dei costi del 7,2% rispetto al 2023.

Oltre agli aumenti nei costi di alloggio e ristorazione, anche il trasporto ha visto significativi rincari. I biglietti dei treni hanno registrato aumenti del +9,3% a giugno, del +8,1% a luglio e del +6,1% ad agosto. Questi aumenti nei costi di trasporto rappresentano un ulteriore ostacolo per gli italiani che desiderano viaggiare durante l’estate. Complessivamente, l’incremento generalizzato dei prezzi ha reso le vacanze estive sempre più costose, spingendo un numero crescente di persone a rinunciare ai loro piani di viaggio e a cercare alternative più economiche o a rimanere a casa.

Aggiornamento ore 13.00