Con l’avvio della fase intermedia da oggi, 14 aprile 2020, e la possibilità di avviare la fase 2 dell’emergenza coronavirus dal 4 maggio, si comincia già a pensare come potrà essere possibile salvare la stagione estiva.
Gli esperti stanno studiano un piano per rilanciare il turismo, soprattutto per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, locali e ristoranti. A quanto pare, ci sarebbe un modo per andare in spiaggia mettendo nel frattempo al sicuro i turisti.
Anche se soltanto un’ipotesi, al momento sembra non improbabile l’installazione di barriere di plexiglass fra ombrelloni, lettini e sdraio, per evitare possibili contagi. Un sistema che potrebbe essere adottato anche da locali e ristoranti: barriere a tavola fra i commensali, per riuscire a vedersi senza correre alcun rischio.
Al momento non ci sono conferme del fatto che il caldo sconfiggerà il virus. Questo vuol dire che il Ministero della Salute sta studiando un modo per far partire la stagione turistica, senza rischiare possibili nuovi focolai.
La prima idea è quella di Federbalneari: accesso scaglionato e distanza di sicurezza fra gli ombrelloni, oltre all’ingresso per fasce d’età. A questo sarò aggiunta sanificazione più intensa e frequente.
Le distanze tra ombrelloni saranno quindi più ampie, dai 14 ai 16 metri quadrati, con la proposta di istituire l’obbligo della mascherina quando ci si sposta. Per fare il bagno, si pensa a dei controlli straordinari per non far assembrare persone sulla riva.
Anche i ristoranti stanno studiando un modo per ripartire: si pensa al distanziamento e l’uso di posate monouso, oltre al divieto delle aree per i bambini e assembramento al bar.
Ma l’idea più calda è quella delle barriere di plexiglass, con alcune aziende che hanno già presentato dei progetti. Una società di Modena, la “Nuova Neon 2” ha proposto la cosa agli stabilimenti della riviera romagnola, incassando diversi apprezzamenti. “Secondo noi questa soluzione può funzionare. Già siamo al lavoro per realizzare gli schermi per banche, farmacie e così abbiamo pensato di estendere il lavoro anche alle attività commerciali. Possiamo realizzare qualsiasi grandezza e forma. Ma dobbiamo ripartire, già ci sono arrivate diverse richieste sia dai balneari sia dai ristoratori” – ha detto il proprietario dell’impresa Claudio Ferrari.