“L’Italia è ferma al palo. LUnione europea e vari Paesi nel mondostanno indagando sulle pratiche fiscali delle multinazionali e in particolare di McDonalds, mentre nel nostro Paese le autorità preposte non hanno ancora avviato uninchiesta e rischiano di perdere lopportunità di recuperare risorse da destinare ai cittadini”. Così, a gran voce, tre associazione dei consumatori (Codacons, Cittadinanzattiva e Movimento Difesa del Cittadino), in una lettera-denuncia inviata al ministero dellEconomia e delle Finanze, alle Procure della Repubblica di Milano e Roma, alla Guardia di Finanza e allAgenzia delle Entrate, denunciando di essere fatta chiarezza sulle presunte pratiche fiscali elusive di McDonalds. Secondo lesposto,il colosso del fast food potrebbe aver sottratto i proventi delle proprie attività al fisco italianotrasferendo le royalty in Paesi con regimi fiscali più favorevoli come Lussemburgo, Svizzera e Stati Uniti. Le tre sottolineano che “da tempo sono in prima linea nel chiedere alle autorità di intervenire. Lo scorso 30 settembre 2015avevano presentato un esposto che invitava le autorità competenti a indagare sulla presunta evasione di circa 74 milioni di euro. La cifra totale che la multinazionale dovrebbe versare alle casse dello Stato si aggirerebbe intorno ai 224 milioni di euro. Ma alla denuncia spiegano in una nota – non ha fatto seguito lapertura di unindagine. Le associazioni avevano quindi inviato un primo sollecito a dicembre dello scorso anno, segnalando lultima data utile per accertare il comportamento fiscale relativo allanno 2010. Non essendo intervenuto,il fisco italiano ha definitivamente perso lopportunità di incassare oltre 42 milioni di euro di potenziali sanzioni”.
M.