La passione di Mirko Morabito per i videogiochi è iniziata ormai 20 anni fa con FIFA 98, la consapevolezza che potessero diventare una professione è arrivata più tardi. Mirko ora è conosciuto col nickname di ‘Khioga’, ed è uno dei player professionisti della Carrarese Calcio, una delle realtà più vivide nel panorama eSports italiano.
Un occhio sempre al futuro e iniziative frequenti (come il Carrarese Fifa Champiponship), così la Cararrese punta ad entrare nell’élite del calcio italiano, almeno per quanto riguarda gli eSports. E proprio Mirko ‘Khioga’ è il capitano della squadra. Dopo aver vestito la maglia del Livorno il player è ora il punto di riferimento della Carrarese e si racconta in questa intervista per Italia Sera.
Carrarese eSports, il capitano Khioga si racconta
Quando hai iniziato a giocare ai videogiochi?
Gioco ai videogiochi dall’età di 8 anni quando in quell’anno usciva FIFA 98. Mi sono subito appassionato alla saga videoludica essendo un appassionato di calcio.
Quando hai capito che saresti potuto diventare un professionista?
Ho sempre seguito gli sviluppi che il gioco FIFA portava e con l’ascesa del multiplayer online mi è sempre piaciuto confrontarmi con utenti reali. Dal 2011 la versione FUT di FIFA mi fece capire che da li a poco il concetto di gioco di calcio virtuale sarebbe mutato con gli anni. Con il passare degli anni ho visto lo scetticismo di chi credeva che il “giocare” non sarebbe mai visto come eSports e quindi professione.
Come è nato l’accordo con la Carrarese?
Nella stagione 2017 / 18 ho preso parte al progetto Livorno eSports come staff e player. Il responsabile marketing a quel tempo era Maurizio Laudicino, terminato il progetto Livorno eSports fu lui stesso a sponsorizzarmi alla Carrarese. Nell’estate 2018 con il sostegno dell’associazione Asd Sportivamente iniziamo il progetto Carrarese eSports.
Quali progetti avete per il futuro con la Carrarese?
Grazie all’associazione Asd Sportivamente e Carrarese Calcio siamo riusciti a creare eventi e tornei (Carrarese FIFA Championship) e vogliamo continuare a unire il reale al virtuale per continuare a far crescere gli eSports in Italia.
Cosa ne pensi del movimento eSporta in Italia?
In altri paese gli eSports sono già realtà ma in Italia siamo rimasti ancora indietro anche se ultimamente Seria A Serie B e Lega Pro si sono interessate all’argomento e forse quest’estate vedremo una svolta decisiva.
Quante ore dedichi al giorno all’allenamento?
Devo cercare di far coincidere tutti gli impegni lavoro e vita privata ma per essere competitivi devi allenarti almeno 4 ore al giorno. Dal lunedì alla domenica alternando le modalità 11vs11 (ProClub) e 1vs1 ( FUT).
Speri di che questo possa diventare il tuo lavoro anche in futuro?
Ovviamente spero di sì, per ora il tutto è mosso dalla passione per questo settore.