Morte Sirio Sugamele esplosione via Genazzano: l’autopsia
“Cosa stai facendo non scappare!“. Queste le ultime parole udite da Sirio Sugamele prima di essere ritrovato privo di vita nei locali seminterrati di una palazzina di via Genazzano in zona Villa Gordiani. A rivolgerle al 34enne romano un residente nel quartiere Prenestino una volta visto il ragazzo in panico uscire con i pantaloni in fiamme da sotto i box al civico 49 della via. Poi la scoperta del suo corpo privo di vita, impiccato con un cavo nell’intercapedine dei garage dove si è sviluppato un vasto incendio.
AUTOPSIA – Una scoperta che ha tinto di giallo la mattinata di panico vissuta il 3 settembre dai residenti di via Genazzano in seguito all’esplosione ed al conseguente incendio nel palazzo del Prenestino. Resta infatti da comprendere se Sirio Sugamele si sia suicidato o sia morto per un tragico incidente. Un dubbio che in parte verrà risolto dall’esito dell’autopsia disposta sul corpo del giovane, che chiarirà se il 34enne sia morto a causa del cavo che lo avrebbe soffocato provocandogli la morte per impiccaggione o a causa del fumo che si è sviluppato sotto il garage respirato dal ragazzo.
IPOTESI SUICIDIO PER RIMORSO – Costumista e attrezzista, Sirio Sugamele, abitava nel’edificio dove è avvenuta l’esplosione e aveva collaborato a pellicole cinematografiche internazionali come il film “La versione di Barney”, tratto dall’omonimo libro. “Un ragazzo tranquillo – ricordano i vicini di casa – non aveva mai dato nessun problema. E’ stata una tragedia“. Resta per questo da comprendere se effettivamente il giovane si sia suicidato per il rimorso di aver causato l’incendio. Questa infatti una delle ipotesi investigative sulla quale stanno lavorando gli inquirenti, avvalorata dalla testimonianza di colui che lo ha visto uscire in panico dai locali seminterrati di via Genazzano, a cui il giovane ha risposto “Lasciami stare, lasciami stare“, per poi scomparire in via Altavilla Irpina.
BOX PRIVATO – Quasi certo che l’incendio sia divampato da alcuni barattoli di vernice depositati nel box privato nel quale Sirio Sugamente stava facendo dei lavori di falegnameria. Secondo quanto accertato è probabile che una scintilla causata dall’utilizzo di un frullino abbia fatto esplodere due barattoli di vernice (sono infatti due i boati uditi dai vicini di casa), con le fiamme che sono divampate rapidamente nei locali sotterranei dove sussistono anche dei garage condominiali.
RIENTRATO DA VIA ALTAVILLA IRPINA – Uscito impaurito dal box in fiamme, il testimone ha cercato di spegnere le fiamme con un estintore per poi vedere il giovane sparire dietro l’angolo di via Genazzano, in via Altavilla Irpina, dove è poi rientrato nei garage da un’uscita di sicurezza dei locali seminterrati. Poi la scoperta dei vigili del fuoco del corpo privo di vita di Sirio Sugamele.