ESPERTI DELL’OPAC HANNO STABILITO CHE NELL’ATTACCO CONTRO LA CITTÀ SIRIANA DI KHAN SHEIKHOUN FU USATO IL GAS SARIN. L’ONU INDAGA PER SCOPRIRNE L’ARTEFICE. USA: È STATO ASSAD

E’ ufficiale: nel violento attacco nei confronti della cittadina siriana di Khan Sheikhoun, avvenuto lo scorso 4 aprile – ed in seguito al quale morirono 90 persone – fu usato il terribile (e proibitissimo) gas sarin. Sebbene sia ancora una notizia riservata, lo ha annunciato oggi la Bbc: dopo aver analizzato i campioni prelevati sul posto, ed ascoltato le varie testimonianze, gli esperti dell’Opac (l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), sono giunti alla conclusione che “un gran numero di persone, molte delle quali sono morte, sono state esposte al sarin o a una sostanza simile al sarin”. Ora sarà una commissione congiunta Onu-Opac, a cercare di stabilire la responsabilità del terribile attacco che, fin da subito, gli Stati Uniti hanno attribuito al regime di Damasco. Accusa prontamente contestata dal leader siriano Bashar al-Assad, che vivacemente negato ogni sua responsabilità per la strage. Sempre una commissione congiunta Onu e Opac, lo scorso anno aveva attribuito a Damasco la responsabilità di almeno due attacchi con il cloro nella provincia di Idlib, nello specifico: contro Talmenes ( 21 aprile 2014), e contro la città di Sarmin (16 marzo 2015). Un dossier che, fra gli altri, ha anche accusato l’Is per aver fatto uso della iprite (conosciuto anche come gas mostarda), almeno nell’attacco del 21 agosto 2015 a Marea, nella provincia di Aleppo. Come ricordiamo, al recente attacco con il gas sarin contro la città di Khan Sheikhoun, le forze aeree Usa risposero con un fitto lancio di missili Tomahawk contro la base dalla quale – si presume – era partito l’attacco chimico.

M.