“Local Sex” ed “EscortRoma” svettano nella classifica dei siti web (più duna ventina) dedicati al mercato romano delle squillo. Un fenomeno che, secondo gli esperi, sè incrementato nelle “case” dopo il “regolamento del 24 luglio 2008 (L.125/08)”, che ha dato maggior potere ai sindaci per contrastare il fenomeno della prostituzione. Il sindaco oggi può emanare un provvedimento di punibilità, attraverso sanzioni amministrative (multe e poi denunce penali) verso i clienti e verso le stesse prostitute stradali, oltre ad emanare gli storici “fogli di via” per chi non risiede in una cittadina e vi pratica la prostituzione, od anche verso i clienti “pendolari del sesso”. Il 7 aprile 2011, la Corte Costituzionale (con sentenza n. 115/2011) ha deciso però che, il “regolamento comunale antiprostituzione deve avere carattere di urgenza e limitato nel tempo”. Insomma, a volte tornano sul posto. I dati sul fenomeno romano sarebbero contrastanti, infatti le indagini delle forze dellordine conterebbero circa sette mila prostitute. Invece, secondo il “programma di protezione sociale” della Comunità Papa Giovanni XXIII sarebbero più di venti mila (distribuite tra strada, case e squillo): la Comunità ha elaborato un proprio metodo per intervenire a favore della ragazze schiavizzate, e creato una ricca serie di interventi a vari livelli (sensibilizzazione, intervento di strada, accoglienza). Nel programma di recupero e protezione della Comunità viene garantita lassistenza legale, psicologica e sanitaria, laiuto nel disbrigo di pratiche burocratiche, lapprendimento della lingua italiana, corsi di formazione professionale, lavvio allautonomia lavorativa. Il programma riesce a salvare molte ragazze dalla strada (a Roma vi sarebbero circa 10 mila prostitute per strada) ma sinfrange contro la barriera domertà che tutela la prostituzione nelle case, la cosiddetta di lusso. Un capitolo a parte è quello delle prostitute orientali che, lavorando nelle cosiddette “sale massaggi”, vengono inquadrate come un caso di schiavitù del sesso dentro le mura: in genere le “schiave del sesso” sono costrette ad operare sul marciapiede.
Nella maggiorparte dei casi le cosiddette “escort” rintracciabili dai siti specializzati sono di nazionalità italiana, di bella presenza e detà variabile dai 18 a più di 50: un ampio ventaglio, diviso per gusti e specializzazioni…puro sesso, eleganti accompagnatrici di uomini, amiche confidenziali per rapporti non completi, specialiste per determinate prestazioni. Tutto sui siti web, corredato da misure, colore di occhi e capelli. Alluomo viene lasciata la scelta di abbigliamento, lingerie e quantaltro deve vestire la escort. Ovviamente parliamo dun target alto, con compensi prestazionali fino a trenta volte superiori a quelli delle donnine che operano per strada. La mappa delle escort dappartamento è equamente suddivisa nel centro di Roma, da Prati ai Parioli, passando da San Giovanni allEur, e senza escludere Collina Flerming, Aventino ed Esquilino. I quartieri che annoverano meno problemi sarebbero Monte Verde e Trastevere. “La gente fa più caso a quelle per strada che alle donnine nei palazzi – ci spiega un assistente di Ps -. Infatti le segnalazioni al numero unico demergenza che comprende Polizia, Carabinieri e Polizie Locali, arrivano solo per quelle che operano per strada, lungo i marciapiedi. La discrezione che oggi anima i condomini, dove le persone non si conoscono più tra loro, fa si che i residenti non notino più se nella porta accanto cè una casa dappuntamento. Credo – chiosa il poliziotto – che siano rari i casi di denunce paragonabili alle squillo dei Parioli…la gente denuncia con molta difficoltà queste situazioni, casomai telefonano insistentemente per il vicino rumoroso”. Italia Sera ha così iniziato questo viaggio nella prostituzione romana. Sul sito Local Sex ci ha risposto L.G., trentanni, molto bella: riceve a Prati in alcuni giorni e raramente in zona San Lorenzo. Sè dichiarata studentessa universitaria, è italiana, sveglia, colta e, come direbbe De André, “lo fa per vocazione”. Noi saggiunge per danaro. La prossima puntata la dedicheremo infatti allevasione fiscale operata da prostitute e proprietari di casa che fittano alle escort: è un tacito accordo, le prime non denunceranno mai e, in caso di retata, i secondi giureranno fino alla morte di non essere mai stati a conoscenza del vero lavoro della loro inquilina.