Escher,tra realtà e fantasia – di Veronica Romano

La mostra ESCHER, dedicata a questo grande studioso, è allestita al Chiostro del Bramante ( RM ) dal 20 settembre 2014 al 21 febbraio 2015, prodotto da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione MC Escher, a cura di Marco Bussagli con il patrocinio di Roma Capitale.

Maurits Cornelis Escher ( Olanda 1898 – Olanda 1972 ) frequenta la Scuola di  Architettura e Arti decorative di Haarlem. Nel 1922 visita l’Italia rimanendo colpito dai suoi paesaggi meridionali, stabilendosi a Roma dal 1923 al 1935, periodo da Escher definito ’’i migliori anni della mia vita’’. Lungo il ritorno in Olanda, si ferma a Cordova dove è colpito dalla tassellatura, arte che farà propria rappresentando, in alcune delle sue opere, tasselli che raffigurano perfettamente pesci, uccelli, cavalli etc. Ritorna in Olanda nel 1941 ed è in questo periodo che crea ’’Specchio magico – 1946’’, ’’Occhio – 1946 ’’, ’’Mani che disegnano – 1948’’.

L’esposizione ha l’intento di condividere il modo con cui Escher trasforma la regolarità delle forme in giochi e magie. Caratteristiche sono i passaggi tra tridimensionale e bidimensionale associati, poi, alla tassellatura ( Rettili- 1953 ), la ricerca della Gestalt, ossia la psicologia della forma associata alle percezioni ottiche ( Ascesa e discesa – 1960, Cascata – 1961 ).

L’itinerario della mostra permette di visualizzare oltre 150 opere ( Mano con sfera riflettente – 1935, Vincolo d’unione – 1956 )in un viaggio interattivo che permette al visitatore di ripercorrere e toccare con mano quelle illusioni che solo un uomo come Escher poteva creare. Si possono osservare da vicino quei passaggi, quelle trasformazioni ( Metamorfosi II – 1940 ) da una figura all’altra.

Un uomo che è stato in grado di utilizzare la realtà geometrica come base delle sue composizioni impossibili. Escher sfida l’immaginazione dell’osservatore. ’’Siete davvero sicuri che un pavimento non possa essere anche un soffitto? ’’