Primi passi anche di Europa e Italia verso la nuova Lunar Econo
my, passi che mostrano un rafforzamento del ruolo delle industrie spaziali nazionali nei programmi per il ritorno sul nostro satellite naturale. L’Agenzia Spaziale Europea ha infatti affidato a due consorzio internazionali l’obiettivo di realizzare uno studio di fattibilità avanzato per fare sbarcare sulla Luna i servizi di comunicazione e posizionamento satellitari che utilizziamo ogni giorno sulla Terra. E l’Esa ha scelto alla guida di un consorzio l’italiana Telespazio – joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%)- nel ruolo di large mission integrator. Il tema è particolarmente ‘caldo’ viste le stime nei prossimi 10 anni che prevedono 80 iniziative pubbliche e private dedicate all’esplorazione lunare. Lo studio fa parte dell’iniziativa Moonlight dell’Esa, che ha l’obiettivo di creare servizi lunari di comunicazione e navigazione – Lunar Communications and Navigation Services (Lcns)- finanziariamente sostenibili e le relative infrastrutture per l’esplorazione lunare. Il secondo consorzio sarà guidato da Sstl, Surrey Satellite Technology Ltd, sia in veste di fornitore di servizi di eccellenza con il suo marchio di servizi lunari Sstl Lunar che di produttore di satelliti.
Dopo la fase di studio, l’Esa intende selezionare un operatore per la gestione del sistema Lcns e la fornitura dei servizi. Il contratto tra Telespazio è stato firmato oggi nel corso di un evento digitale al quale hanno partecipato Elodie Viau, Direttore delle Telecomunicazioni e delle Applicazioni Integrate di Esa, David Parker, Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica di Esa, Paul Verhoef, Direttore della Navigazione di Esa, Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio, e Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Al consorzio partecipano gli operatori satellitari Inmarsat e Hispasat, aziende manifatturiere quali Thales Alenia Space Italia (una joint venture tra Thales al 67% e Leonardo al 33%), Ohb, Mda e Altec e con il coinvolgimento di Pmi come Nanoracks Europe e Argotec, università e centri di ricerca quali See Lab Sda Bocconi e Politecnico di Milano.
“C’è molta Italia in questo programma, un programma europeo e internazionale guidato da Esa e che vede l’Agenzia Spaziale Europea interagire anche con la Nasa” perché i due enti spaziali “non potranno che collaborare” nella riconquista della Luna, ha sottolineato, sollecitato dall’Adnkronos, Luigi Pasquali, Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio, nel corso della conferenza stampa di approfondimento del progetto Moonlight dell’Esa. La presenza incisiva del nostro Paese è dovuto al fatto che “l’Italia -ha spiegato Pasquali- ha deciso di essere uno dei partner del programma lunare Artemis, di avere un rapporto bilaterale tra Asi e Nasa. L’Italia, inoltre, si è data un indirizzo spaziale nel quale è inclusa anche la grande visione di spingerci sulla Luna e su altri corpi celesti”. “Questa Italia è -ha rimarcato Pasquali- un’Italia fatta sicuramente dall’industria spaziale nazionale, con le capacità di Thales Alenia Space – con e le sue infrastrutture orbitanti ed i suoi moduli pressurizzati- di Telespazio – e questo contratto con Esa dimostra le piene capacità della azienda – e di Leonardo – con la robotica, la cybersecurity, sensori elettro-ottici e le tecnologie abilitanti – e inoltre tutta la filiera spaziale italiana fatta di Pmi, startup e mondo dell’università e della ricerca”. “La presenza delle imprese italiana è dunque piuttosto marcata”, ha indicato ancora Pasquali.
“Nell’anno in cui celebra il suo sessantesimo anniversario, Telespazio
è orgogliosa di guidare, al fianco di grandi, piccole e medie imprese e accademie, un progetto di tale rilevanza strategica per il futuro dell’esplorazione spaziale europea e mondiale” ha commentato Luigi Pasquali. Il Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e ad di Telespazio ha aggiunto che “i servizi di comunicazione e posizionamento saranno fondamentali per consentire a donne e uomini una presenza sostenibile sulla Luna e potranno garantire ricadute positive per la vita sulla Terra”.
Lo studio chiesto dall’Esa definirà l’architettura e il modello di service provision per il futuro sviluppo di un sistema completo (end-to-end), che, facendo leva su infrastrutture terrestri e su asset spaziali come i satelliti, sia in grado di garantire servizi alle diverse piattaforme in orbita attorno alla Luna o sulla sua superficie, come rover, lander o basi lunari, che saranno utilizzate nelle prossime missioni. La proposta del consorzio guidato da Telespazio risponde, quindi, alla volontà dell’Esa di definire un’infrastruttura capace di sostenere le richieste e le esigenze sia delle agenzie spaziali mondiali che delle aziende private e commerciali che, in un futuro non troppo lontano, creeranno una vera e propria ‘Lunar Economy’. Per questo, ha spiegato Telespazio, “il progetto prevede la creazione di diversi standard e modelli di servizio per missioni lunari sulla base dell’analisi del mercato dei prossimi anni e delle necessità degli utenti”. Il progetto, inoltre, analizzerà la possibilità di rendere il sistema Lcns interoperabile con LunaNet, l’infrastruttura della Nasa attualmente in fase di sviluppo che supporterà il programma Artemis.