(Adnkronos) – Pillole lasciate in bella vista o un medicinale scambiato per un altro e somministrato erroneamente. A farne le spese sono spesso i bambini, che possono finire in ospedale per intossicazione da assunzione accidentale di farmaci. Secondo il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario all’Università Ludes, che ha elaborato i dati con un monitoraggio di alcuni anni di tali incidenti, “in due casi su tre (il 65% del totale) i minori avevano ingerito farmaci di propria iniziativa, a causa della disattenzione, disordine e incuranza degli adulti, ma uno su tre era stato vittima di somministrazioni sbagliate di medicinali da parte degli adulti come genitori, nonni, baby sitter”.
“Nel 23% dei casi, infatti – spiega Farnetani all’Adnkronos Salute – era stato somministrato, per sbaglio, un farmaco al posto di un altro perché i flaconi contenenti i medicinali dei piccoli si trovavano insieme a quelli degli adulti. Nel 12%, invece, causa dell’avvelenamento è stato un dosaggio eccessivo. In questi ultimi casi spesso i responsabili sono i nonni, perché non usano gli occhiali da presbite”.
Sulla base di queste rilevazioni, espressione di errori e disattenzioni degli adulti, Farnetani, che oggi ha tenuto una relazione su questo tema al Corso di formazione su “Le funzioni di guida e di amministrazione di vertice (Leadership e Management)” organizzato a Roma dal Corpo militare volontario della Croce rossa italiana, ha messo a punto un decalogo sia per prevenire assunzione involontaria e avvelenamenti da farmaci, sia per avere la certezza, soprattutto, che il farmaco venga somministrato nel modo giusto.
1) È opportuno anche, proprio per evitare di scambiare i farmaci dei grandi e dei piccoli, tenerli in armadietti separati. Ancora più prudente, sarebbe creare dei piccoli contenitori, uno per persona, grande o piccola che sia, ognuno con un colore e una forma diversa, all’interno del quale mettere le medicine che si usano.
2) I farmaci che vengono conservati come scorta vanno riposti in luoghi che i bambini non possono raggiungere, perciò in alto, meglio se protetti da uno sportello, possibilmente chiuso a chiave. Ugualmente se si sta effettuando la cura, i farmaci vanno conservati in posti in cui i bambini non possano prenderli e mai dimenticati in tavoli o mobili bassi.
3) Se, come spesso accade durante l’inverno due fratellini devono seguire due cure diverse, i farmaci vanno opportunamente separati.
4) Quando si fa visitare il bambino dal medico i genitori devono fargli presente le proprie esigenze organizzative, perché molti farmaci, come gli antibiotici, si possono somministrare una sola volta, ma altri richiedono due o tre somministrazioni: scegliendo in base alle esigenze della famiglia, si eviterà di far somministrare il farmaco da persone non esperte.
5) Utile scrivere sempre sulla scatola della medicina il dosaggio da somministrare, meglio se con un pennarello, in modo da leggere con chiarezza i numeri.
6) Se a somministrare i farmaci sono persone presbiti, o comunque che devono usare gli occhiali, è bene che si ricordino di metterli per evitare di leggere male i dosaggi o contare in modo errato le gocce da somministrare, o vedere male le tacche del misurino.
7) Per esseri certi del dosaggio è sempre preferibile scriverlo in un appunto personale sotto dettatura del medico.
8) È bene che il medico chieda al paziente di ripetere a voce il dosaggio e le modalità di somministrazione per verificare che il messaggio sia stato recepito bene.
9) Quando si telefona al medico bisogna ricordarsi di dirgli sempre il peso del bambino e tenere carta e penna a portata di mano per scrivere il dosaggio e alla conclusione della telefonata ripeterglielo.
10) Vietato, infine, dare farmaci di propria iniziativa. Vanno usati solo quelli che ha prescritto il medico, che andranno somministrati per il periodo stabilito. Mai ne andrà ricominciata – chiosa Farnetani – la somministrazione su iniziativa dei genitori.