Ci ha fatto ridere e tanto. I suoi personaggi scanzonati e surreali (imbattibile il capo meccanico della Ferrari), hanno accompagnato diverse trasmissioni serali di successo eppure, oggi questo simpatico artista piange. E con grande dolore. “Mai avrei pensato che dopo trentacinque anni trascorsi a fare ridere la gente mi sarei trovato a piangere per una situazione veramente difficile che non auguro a nessuno”, confida il noto cabarettista di Zelig Marco Della Noce, a un giornalista de ’Il Giorno’. I suoi guai finanziari, seguiti alla separazione con la moglie, hanno rappresentato per lui una rapida dicesa agli inferi. Sfrattato dalla sua abitazione di Lissone (Monza-Brianza), oggi Marco è costretto a vivere in macchina. Ha persino chiesto aiuto ai servizi sociali: gli alimenti per i figli ed il pignoramento della partita Iva, conseguenti alla separazione lo hanno letteralmente ’azzerato’: “Un provvedimento – racconta il comico – che ha avuto conseguenze tanto che ha quasi azzerato la mia visibilità professionale. Le televisioni e le agenzie mi hanno chiuso la porta in faccia così come molti colleghi hanno preferito ignorarmi. I giudici mi hanno segato il futuro lavorativo”. Ora Della Noce confida sugli esiti del ricorso che ha presentato, ma nel frattempo – come inevitabile cosneguenza di quanto sta passando – deve anche combattere contro una brutissima depressione: “In questo momento sono in cura presso l’ospedale di Niguarda. Sto vivendo un dramma interno che mi lacera. Fortunatamente ci sono i miei tre figli ai quali voglio un bene dellanima. Sono loro la vera forza che mi fa andare avanti”. In soccorso dell’uomo si è schierata anche l’associazione ’Papà Separati’ della Lombardia Onlus ma, ome tiene a sottolineare il vicepresidente Renato Aprile: “Purtroppo i papà separati rappresentano i nuovi poveri della nostra società. Mogli pretenziose e l’accanimento dei giudici creano delle situazioni veramente drammatiche”.
M.