Stamane, nel corso di un’audizione presso la commissione parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria, Ernesto Maria Ruffini, presidente e amministratore delegato di Equitalia ha illustrato un primo bilancio sulla cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali. Ebbene, presentando domanda, alla definizione agevolata dei debiti alla data del 23 marzo, hanno aderito crica 600mila italiani. E delle 502mila sin qui lavorate, ha informato Ruffini, il loro controvalore residuo complessivo è pari a circa 8,3 miliardi di euro. “Tale somma ha aggiunto il presidente ed ad di Equitalia – potrà subire una modifica, innanzitutto, dopo le verifiche sulleffettiva possibilità di definire tutti i debiti indicati dai contribuenti nelle loro istanze. Inoltre, da tale cifra, che è già al netto delle somme aggiuntive e degli interessi di mora eventualmente maturati dopo la trasmissione dei carichi, dagli enti creditori a Equitalia, andranno decurtati gli importi affidati, a titolo di ’sanzione’, nonché aggiunti gli oneri di riscossione, i diritti di notifica della cartella di pagamento e le eventuali spese per procedure esecutive”. Quindi, il prossimo 31 maggio, al contribuente verrà notificato limporto finale ed il relativo pagamento secondo il piano prescelto: in ununica soluzione, o a rate, come previsto dalla legge. Almeno la metà delle domande arrivate ha seguito un iter telematico: “I contribuenti hanno utilizzato nel 49,6% dei casi, il portale di Equitalia, le-mail o la posta elettronica certificata, nel 48,9%, la rete degli sportelli; nel residuo 1,5%, i canali tradizionali quali, per esempio, la raccomandata o la posta ordinaria. La media giornaliera della presentazione delle domande è passata da 2.689 domande al giorno registrate fino a metà gennaio, a 9.426 domande al giorno nel periodo successivo con un picco di oltre 17mila richieste al giorno, nellultimo periodo rilevato. Delle domande fin qui lavorate, il 73% dei contribuenti hanno optato per il pagamento in forma rateale (5 rate da pagare entro settembre 2017) mentre, solo il 27% ha scelto il versamento in ununica soluzione. A presentare domanda di definizione agevolata, l86% dei soggetti richiedenti è composto da persone fisiche (il 23% con una attività economica presente nellAnagrafe tributaria e il 63% da persone fisiche senza attività economica) sulle quali insiste il 43% dei crediti oggetto di richiesta; il 14% dei soggetti richiedenti è composto da persone giuridiche sulle quali insiste il 57% dei crediti oggetto di richiesta. Dando una letta al report diffuso stamane, analizzando le istanze rispetto agli enti creditori, emerge che il 70% dei carichi indicati sono relativi allAgenzie delle Entrate; il 20% allInps; il 3% a Comuni e aziende di servizi comunali; il restante 7% alle altre Agenzie fiscali (Agenzia delle dogane e dei monopoli, Agenzia del demanio), Inail, Ministeri, Prefetture, Ordini professionali, Casse di previdenza, Camere di Commercio, Regioni, ecc.
M.
Stamane, nel corso di un’audizione presso la commissione parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria, Ernesto Maria Ruffini, presidente e amministratore delegato di Equitalia ha illustrato un primo bilancio sulla cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali. Ebbene, presentando domanda, alla definizione agevolata dei debiti alla data del 23 marzo, hanno aderito crica 600mila italiani. E delle 502mila sin qui lavorate, ha informato Ruffini, il loro controvalore residuo complessivo è pari a circa 8,3 miliardi di euro. “Tale somma ha aggiunto il presidente ed ad di Equitalia – potrà subire una modifica, innanzitutto, dopo le verifiche sulleffettiva possibilità di definire tutti i debiti indicati dai contribuenti nelle loro istanze. Inoltre, da tale cifra, che è già al netto delle somme aggiuntive e degli interessi di mora eventualmente maturati dopo la trasmissione dei carichi, dagli enti creditori a Equitalia, andranno decurtati gli importi affidati, a titolo di ’sanzione’, nonché aggiunti gli oneri di riscossione, i diritti di notifica della cartella di pagamento e le eventuali spese per procedure esecutive”. Quindi, il prossimo 31 maggio, al contribuente verrà notificato limporto finale ed il relativo pagamento secondo il piano prescelto: in ununica soluzione, o a rate, come previsto dalla legge. Almeno la metà delle domande arrivate ha seguito un iter telematico: “I contribuenti hanno utilizzato nel 49,6% dei casi, il portale di Equitalia, le-mail o la posta elettronica certificata, nel 48,9%, la rete degli sportelli; nel residuo 1,5%, i canali tradizionali quali, per esempio, la raccomandata o la posta ordinaria. La media giornaliera della presentazione delle domande è passata da 2.689 domande al giorno registrate fino a metà gennaio, a 9.426 domande al giorno nel periodo successivo con un picco di oltre 17mila richieste al giorno, nellultimo periodo rilevato. Delle domande fin qui lavorate, il 73% dei contribuenti hanno optato per il pagamento in forma rateale (5 rate da pagare entro settembre 2017) mentre, solo il 27% ha scelto il versamento in ununica soluzione. A presentare domanda di definizione agevolata, l86% dei soggetti richiedenti è composto da persone fisiche (il 23% con una attività economica presente nellAnagrafe tributaria e il 63% da persone fisiche senza attività economica) sulle quali insiste il 43% dei crediti oggetto di richiesta; il 14% dei soggetti richiedenti è composto da persone giuridiche sulle quali insiste il 57% dei crediti oggetto di richiesta. Dando una letta al report diffuso stamane, analizzando le istanze rispetto agli enti creditori, emerge che il 70% dei carichi indicati sono relativi allAgenzie delle Entrate; il 20% allInps; il 3% a Comuni e aziende di servizi comunali; il restante 7% alle altre Agenzie fiscali (Agenzia delle dogane e dei monopoli, Agenzia del demanio), Inail, Ministeri, Prefetture, Ordini professionali, Casse di previdenza, Camere di Commercio, Regioni, ecc.