“Non è stato richiesto alcun colloquio, né cè stata possibilità di dialogo con il genitore – – il quale, senza chiedere spiegazioni di sorta, come riportato nelle numerose testimonianze depositate in Questura, si è avventato sul professore. A nulla è valso lintervento dei collaboratori scolastici e dei docenti presenti che, data la rapidità con cui si è mosso il genitore, non sono riusciti ad evitare laggressione. Il professore non ha reagito in alcun modo ai numerosi e violenti colpi che gli venivano inferti alla testa e alladdome, fino a quando i presenti non sono riusciti ad allontanare laggressore. Così, attraverso una nota ufficiale, la comunità scolastica della scuola secondaria di I grado ’L. Murialdo’ di Foggia, sulla violenta aggressione – avvenuta lo scorso sabato – nei confronti del vicepreside per mano del genitore di un alunno. “La motivazione dell’aggressione – spiega ancora la nota – è da ricercarsi in un episodio del giorno precedente. Il vicepreside, nelle sue funzioni di vigilanza e sorveglianza degli alunni all’uscita di scuola, aveva rimproverato l’alunno perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne in fila davanti a lui. Per tutelare l’incolumità degli altri ragazzi, l’alunno è stato preso per il braccio e allontanato dalla fila. Da qui la rabbia del genitore che, ascoltando soltanto la versione del proprio figlio, senza chiedere chiarimenti di alcun genere, si è scagliato brutalmente contro il professore. A lui e alla sua famiglia va la solidarietà e la vicinanza dell’intera comunità scolastica della Murialdo”. L’uomo, evitando la sorveglianza dei collaboratori scolastici, era riuscito ad introdursi nella struttura mentre erano in corso le lezioni e, individuato il vice preside gli si è scagliato contro malmenandolo furiosamente, al punto da procurargli un trauma cranico ed addominale. Subito dopo, l’arrivo dei sanitari del 118 e degli agenti, che hanno provveduo a fermare il genitore e prestare soccorso al dirigente.
M.