Terza ed ultima giornata di lavori per l’Omc, la fiera dell’energia nel bacino del Mediterraneo, tre giorni di esposizioni e dibattiti incentrati sul futuro del settore, dalla decarbonizzazione alla sostenibilità, alle fonti di energia rinnovabile. Eni, per l’occasione ha presentato il suo rapporto locale di sostenibilità, con un focus proprio su Ravenna.
“Eni è presente a Ravenna – commenta Alberto Manzati, responsabile del Distretto Centro Settentrionale Eni – con tutte le realtà di business, la coltivazione del gas naturale, l’attività di Versalis per quanto riguarda la chimica e le gomme, con Eni Rewind per le bonifiche, con Enipower per la generazione termoelettrica e infine con R&M per quanto riguarda il trasporto e stoccaggio di Gpl”.
Alcuni numeri: il distretto Centro Settentrionale di Eni, (Dics) si estende tra mare Adriatico, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. La produzione è quasi esclusivamente costituita da gas naturale, di cui il 97% proveniente da giacimenti a mare, attraverso 56 piattaforme fisse eroganti e altre 16 di transito. La produzione di gas è stata di 2,2 miliardi di metri cubi nel 2020. I giacimenti in capo al Distretto Centro Settentrionale hanno fornito nel 2020 il 53% della produzione nazionale di gas naturale, sufficiente a coprire il 3% del consumo interno lordo.
La centrale Enipower di Ravenna ha una potenza di 973 MegaWatt , quasi un quinto del totale nazionale dell’azienda, mentre sempre in Romagna Versalis, la più grande società chimica italiana, produce olefine ed elastomeri. Nel Centro Ricerche si sviluppano gomme sintetiche con contenuto di materiali rinnovabili o riciclati. Gli stabilimenti di Eni Rewind grazie alla tecnologia ‘Waste to Fuel’, sono in grado di recuperare l’acqua e produrre bio-olio e biometano. A Ravenna, Eni Rewind è proprietaria delle aree non più utilizzate a fini produttivi e, grazie al suo modello integrato end-to-end, garantisce il presidio dell’intero processo di bonifica, pianificando i progetti di valorizzazione e riutilizzo delle risorse al fine di renderle disponibili per nuove opportunità di sviluppo sostenibile.
Infine R&M – Refining&Marketing sempre a Ravenna svolge attività di stoccaggio e movimentazione del Gpl, fonte energetica a basso impatto ambientale.
“Questo Rapporto è un messaggio per gli stakeholders, per noi importantissimi -continua Manzati – affinché il nostro programma venga recepito dal territorio. Per noi Ravenna è una città importantissima fin dagli anni ’50 quando iniziò l’attività di ricerca del gas naturale”.
Ravenna nel presente e soprattutto nel futuro di Eni. In cantiere un importantissimo progetto di Ccus (Carbon Capture Utilization and Storage), un hub che in futuro potrebbe raccogliere fino a 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
“Si tratta di un progetto dimostrativo – chiude Manzati – in relazione allo stoccaggio della CO2. Il progetto è per ora di 100mila tonnellate e punta a dimostrare come possa essere realizzato in maniera sicura sfruttando le competenze e gli asset esistenti, a questo potrà far seguito un progetto volto a decarbonizzare e quindi a stoccare e a riutilizzare la CO2 sia di Eni ma anche di terzi”.
Sono tanti i progetti sul territorio romagnolo che Eni ha riportato nel proprio rapporto, segno di una sinergia con Ravenna ormai consolidata. La valorizzazione della cozza locale con 32 operatori subacquei occupati a tempo pieno per la raccolta delle cozze nella parte sommersa delle piattaforme. Interventi per la valorizzazione del territorio come 3 milioni di euro destinati al Comune per la salvaguardia delle coste, oppure l’osservatorio della chimica con Comune e Fondazione Eni Enrico Mattei e il progetto CoLABaboRA giunto alla quarta edizione dedicato ad idee innovative legate al territorio. Il progetto ha visto anche la partecipazione di ‘Joule la scuola di Eni per l’impresa’, il programma dedicato al supporto di imprese sostenibili.