(Adnkronos) – “Va fatto un piano che in parallelo parli di energia, acqua infrastrutture e trasporti”. A dirlo Paola Testa, Europe west energy & resources consulting leader EY, intervenendo all’EY Energy Summit 2023 – Energy Reset, in corso a Roma. “Nel percorso verso la decarbonizzazione – ha spiegato – è sempre più chiara la necessità di ricorrere alle fonti rinnovabili rispetto all’utilizzo del gas naturale, anche in linea con l’attuale crisi energetica amplificata dal conflitto russo-ucraino. Il mix di produzione energetico nazionale però è ancora sbilanciato, con il gas che contribuisce a più del 40% del totale dell’energia elettrica prodotta a livello Italia. L’energia prodotta da fonti rinnovabili è ancora caratterizzata da forti oscillazioni e non può garantire continuità di fornitura, soprattutto per i vincoli ambientali e tecnologici a cui è soggetta”.
“L’evoluzione del sistema – ha detto – deve prevedere una transizione energetica graduale, sostenuta da una differenziazione delle fonti tra loro complementari, piuttosto che prevedere un approccio «big bang» con il passaggio ad una sola fonte energetica dominante sulle altre Un consistente sistema di incentivi e di collaborazione pubblico-aziende-cittadini deve stimolare il settore privato ad investire in infrastrutture net-zero”.
“L’obiettivo a lungo termine, oggi in corso – ha osservato – è una transizione verso tecnologie e paradigmi energetici innovativi che eroghino i servizi necessari allo sviluppo economico e sociale globale, ma che al contempo e nel complesso arrestino l’effetto ‘global warming’ e azzerino gli impatti negativi sulla qualità di aria, terra e acqua. L’obiettivo deve mirare anche alla sicurezza energetica abbattendo la dipendenza da fonti importate su catene di approvvigionamento spesso vulnerabili. Sarà opportuna una riflessione sul ruolo del nucleare nel paniere energetico, soprattutto nell’ottica di identificare soluzioni efficaci e in tempi brevi per contrastare il cambiamento climatico”.
“La transizione energetica – ha aggiunto – non sarà un processo semplice ed immediato e richiederà il superamento della dicotomia elettricità e gas naturale, essendo quest’ultima una risorsa energetica ancora importante per il passaggio intermedio verso la decarbonizzazione dei sistemi energetici. La vastità del sistema energetico globale impone che qualsiasi nuova tecnologia debba essere implementata rapidamente e su vasta scala per offrire un’opportunità percorribile di sostituzione delle quote di quelle già utilizzate”.
“Ci sono voluti – ha ricordato Paola Testa – due o tre decenni per passare dalla prima commercializzazione delle tecnologie energetiche a una quota di mercato di appena il 2,5-3% e altri decenni per raggiungere un’ampia diffusione”.
“Il tempo necessario – ha chiarito – per costruire infrastrutture su larga scala e per vedere i vantaggi per le tecnologie innovative dall’apprendimento e dalle economie di scala hanno anche limitato il ritmo delle transizioni energetiche, così come la riluttanza ad abbandonare gli investimenti irrecuperabili prima della fine della vita utile degli asset”.