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Energia e price-cap: ecco la proposta della Commissione Ue, incentrata su due  (ingarbugliate) condizioni

Viene quasi da ridere, per non piangere, scoprendo che oggi, a distanza di diversi mesi (e moltissimi miliardi bruciati nel frattempo), sul gas naturale finalmente la Commissione Ue ha avanzato la proposta di  introdurre un meccanismo di correzione, attraverso un tetto di 275 euro per il prezzo al megawattora sui derivati sul Ttf con consegna a un mese.

Price-cap Ue: ecco secondo la Commissione quali le condizioni che ne determinerebbero l’intervento

Perché tale meccanismo si azioni in automatico però, sono necessarie due condizioni, e sentire che ‘confusione’: che per due settimane, ad un mese del Ttf, il prezzo di liquidazione del derivato superi i 275 euro al megawattora, e che i prezzi siano più alti di almeno 58 euro del prezzo di riferimento del gas naturale liquefatto per dieci giorni consecutivi di scambi nel giro di due settimane.

Price-cap Ue, la commissaria Simson: “il tetto deve essere alto abbastanza, da evitare un aumento dei consumi di gas in Europa”

Come ha commentato in proposito davanti ai media Kadri Simson, commissaria europea all’EnergiaLa proposta deve tenere conto delle preoccupazioni per la sicurezza delle forniture e il tetto deve essere alto abbastanza, da evitare un aumento dei consumi di gas in Europa”.

In realtà le condizioni che la Commissione Ue ritiene necessarie affinché possa scattare il tetto al prezzo del gas, sono quelle già verificatesi lo scorso agosto, quando venne registrata una forte impennata dei prezzi al Ttf, che arrivarono a superare addirittura i 300 euro al megawattora. Certo, va anche detto che, ad oggi, secondo i dati, riguardo al ‘derivato con consegna a un mese sul gas scambiato al Ttf’, secondo i dati raccolti da Investing.com, in realtà ha chiuso sopra 275 euro solo in quattro sedute: precisamente il 22 agosto, il 24, il 25 e il 26. E quanto più volte i giornalisti presenti a Salisburgo hanno domandato alla commissaria se, qualora fosse stato in vigore ad agosto,  il price cap sarebbe scattato, questi ha preferito non rispondere trincerandosi dietro un ‘irritante’ silenzio.

Price-cap Ue, la Commissaria: “I paesi membri ‘dovrebbero’ contribuire, con “sostegni mirati” a favore di famiglie ed imprese”

Piuttosto, la Simson ha preferito cambiare discorso, annunciando che nel 2023-24, i paesi membri ‘dovrebbero’ contribuire, consostegni mirati” a favore di famiglie ed imprese, per aiutarle ad affrontare la crisi energetica, istituendo così un sistema di prezzi amministrati per i consumatorivulnerabili“. Dunque ha proseguito la commissaria europea all’Energia, secondo la Ue, gli Stati membridevono continuare a coordinare le politiche fiscali per sostenere il tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% della Bce; sostenere un livello elevato di investimenti pubblici per promuovere la resilienza sociale ed economica e sostenere le transizioni verde e digitale”.

Price-cap Ue, la Commissaria: “Istituire un sistema di tariffazione dell’energia a due livelli che garantisca incentivi per il risparmio energetico”

Ed ancora, ha aggiunto la Kadri Simson, “Devono poi garantire che il sostegno fornito alle famiglie e alle imprese che si trovano in difficoltà finanziarie a causa della crisi energetica sia conveniente, temporaneo e mirato a quelle vulnerabili, in particolare le pmi. A tale riguardo, la raccomandazione suggerisce di istituire un sistema di tariffazione dell’energia a due livelli che garantisca incentivi per il risparmio energetico, sostituendo misure di prezzo ad ampio raggio. Con questo sistema, i consumatori vulnerabili potrebbero beneficiare di prezzi regolamentati“.

Price-cap Ue, la Commissaria: “Occorre anche promuovere sviluppi salariali che limitino al tempo stesso gli effetti secondari sull’inflazione”

Infine, ha poi concluso la commissaria, “Occorre anche promuovere sviluppi salariali che proteggano il potere d’acquisto dei salariati, limitando al tempo stesso gli effetti secondari sull’inflazione; sviluppare e adattare il sistema di supporto sociale secondo necessità; migliorare ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e affrontare le carenze di competenze; garantire l’effettivo coinvolgimento delle parti sociali nel processo decisionale e rafforzare la dimensione sociale; migliorare ulteriormente il contesto imprenditoriale e preservare la stabilità macrofinanziaria“.

Max

 

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Max Tamanti