(Adnkronos) –
Eni
è pronta a immettere sul mercato risorse addizionali di gas per ridurre la dipendenza dal gas naturale dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. “Siamo in grado di rendere disponibili sul mercato oltre 14 Tfc (trillion cubic feet) di risorse addizionali di gas nel breve e medio termine”, ha detto Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, presentando alla comunità finanziaria il piano strategico al 2025. La guerra in Ucraina è una tragedia umanitaria, che “ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica, alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa”. La strategia del gruppo, ha rivendicato Descalzi, “ci ha consentito di essere pronti ad affrontare questa sfida”, ricorrendo “alle nostre alleanze consolidate con i Paesi produttori per reperire fonti sostitutive di energia da destinare alle necessità europee”.
In ogni caso la presenza di Eni in Russia “non è significativa”, ha spiegato Descalzi, ricordando l’annuncio del disinvestimento dal gasdotto Bluestream, che porta gas dalla Russia alla Turchia. Negli ultimi dieci anni il portafoglio e gli investimenti del gruppo del cane a sei zampe hanno rafforzato il business del gas naturale, con circa 50 Tcf di riserve e risorse. Inoltre, secondo quanto indica il piano al 2025, i progetti gas di Eni “sono ben posizionati” per rifornire mercati chiave e potranno raggiungere più di 15 milioni di tonnellate annue di volumi contrattualizzati di gas naturale liquefatto entro la fine del piano, di cui 80% in quota Eni.
Sul fronte degli obiettivi finanziari il piano prevede la generazione di cassa operativa per 14 miliardi di euro, un miglioramento della politica di remunerazione nel 2022, con un dividendo complessivo annuale aumentato a 0,88 euro per azione, e un programma di buyback da 1,1 miliardi di euro, con ulteriori importi per scenari con il petrolio a oltre 90 dollari al barile.
Eni accelera ulteriormente nel percorso di riduzione delle emissioni verso l’obiettivo delle zero emissioni nette. In particolare per le emissioni scope 1, 2 e 3 è previsto un calo del 35% entro il 2030 e dell’80% entro il 2040 rispetto ai livelli del 2018, in aumento rispetto agli obiettivi di -25% e -65% del precedente piano. Inoltre il gruppo aumenterà la quota dei propri investimenti
sulle
nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il 2030 e fino all’80% al 2040.
Infine la società sta riunendo le proprie attività di bioraffinazione e di marketing in un nuovo soggetto dedicato alla mobilità sostenibile. Nella bioraffinazione è prevista una crescita della capacità da 1 milioni di tonnellate l’anno a 2 milioni di tonnellate l’anno entro il 2025, attraverso l’espansione dell’impianto di Venezia e la conversione di un’altra raffineria tradizionale. Sul lato del marketing le stazioni di servizio Eni saranno trasformate in uno spazio in cui i clienti avranno accesso a carburante sostenibile e servizi retail. In ogni caso, ha precisato Descalzi, la società “è in fase di creazione. Al momento è troppo presto per parlare di Ipo per la mobilità sostenibile”.