Home ATTUALITÀ Energia, Arera: ‘Transizione pur accettata rischia extra-costi specie per categorie più deboli’

    Energia, Arera: ‘Transizione pur accettata rischia extra-costi specie per categorie più deboli’

    “La transizione, se pur accettata e condivisa, rischia di porci di fronte a extra-costi che potrebbero incidere maggiormente sulle categorie più deboli. È questo il tema della ‘transizione giusta’, a cui anche la Commissione europea dedica specifica attenzione nella declinazione dei nuovi obiettivi dell’European Green Deal. Se l’attenzione alle categorie più deboli è il segno della maturità di una società, questa assume un valore ancora più rilevante all’esito di una fase economica così straordinaria, come quella che ci consegna il Covid, che ha esacerbato le differenze sociali”. Ad affermarlo è il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini nel corso della sua relazione annuale alla Camera sullo Stato di servizi e sull’attività svolta dall’Autorità. 

    Su questo duplice binario del supporto alla transizione ecologica e dell’attenzione alla tutela dei consumatori, destinata sia alle categorie più deboli che a tutti gli altri (per metterli in grado di beneficiare di servizi evoluti a prezzi concorrenziali), sottolinea Besseghini, “si è sviluppata e si svilupperà l’azione della Autorità. Due binari che sono solo apparentemente separati. Uno sviluppo efficiente degli strumenti per la transizione ecologica ha un effetto sui costi che i consumatori si troveranno a sostenere e una efficace tutela dei consumatori permetterà di minimizzare le eventuali ricadute negative”, spiega. 

    La declinazione di questo principio, nel caso della transizione energetica, sottolinea il presidente di Arera, “si concretizza nella messa a punto di strumenti di mercato che consentano un efficiente sviluppo del sistema energetico, caratterizzato da una prevalente generazione rinnovabile e distribuita, mentre la tutela dei consumatori si concretizza in un mercato retail efficiente e concorrenziale, assieme agli strumenti per i consumatori vulnerabili”.