(Adnkronos) –
Le Nazioni Unite indicano il concetto di empowerment femminile come fondamentale per lo sviluppo della società, perché va di pari passo con l’uguaglianza e la parità di genere che sono prerequisiti essenziali per un mondo più sicuro, più pacifico e più sostenibile per tutti. È quanto emerso questa mattina dal convegno ‘Empowerment femminile: un catalizzatore della parità di genere’, incontro organizzato a Roma da Abbott in collaborazione con le associazioni Healthcare businesswomen’s association (Hba) Italia e Le Contemporanee. L’evento è stato anche l’occasione per presentare la campagna di sensibilizzazione e informazione ‘Dai voce alla tua voce’ (www.daivoceallatuavoce.it) promossa da Abbott (azienda attivamente impegnata a sostenere la diversità, l’equità e l’inclusione) in collaborazione con le associazioni Healthcare Businesswomen’s Association (Hba) Italia e Le Contemporanee.
Il progetto prevede un sito web e uno spot e punta a mobilitare le energie femminili per aiutare le donne a raggiungere il loro pieno potenziale di vita, come spiega Stefano Zangara, direttore Risorse umane di Abbott: “La diversità di genere e l’inclusione non sono solo comportamenti moralmente virtuosi, ma una necessità aziendale. La diversità alimenta la creatività. La creatività guida l’innovazione. E l’innovazione genera soluzioni e tecnologie rivoluzionarie che cambiano la vita. Niente di tutto questo può fiorire senza un clima di equità e inclusione”. Come azienda, sottolinea Zangara, “intendiamo essere parte attiva nella costruzione di una cultura più inclusiva”. “Siamo orgogliosi di poter dare il via alla campagna ‘Dai voce alla tua voce’, un altro passo in un percorso in cui l’inclusività e le pari opportunità diventino uno stato naturale, non una singola iniziativa”, conclude.
Durante i lavori del convegno, è stata ribadita più volte l’importanza di creare condizioni economiche, politiche, sociali, culturali favorevoli a innescare un circolo virtuoso di parità di genere, leadership femminile e crescita economica sostenibile. Come la recente attuazione di un Osservatorio nazionale e una cabina di regia interistituzionale per garantire il rispetto della parità di genere. Secondo l’ultimo Report del World Economic Forum, infatti, l’Italia si posiziona al 63mo posto nel mondo e al 19mo tra le 22 nazioni dell’Europa occidentale sulla strada verso la parità di genere. L’ambito in cui l’Italia ha una forte necessità di migliorare è quello del lavoro: qui si registrano ancora gravi disparità, tanto che il nostro Paese si colloca costantemente all’ultimo posto tra tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Una donna su due non lavora, e quando ha un’occupazione percepisce una retribuzione inferiore a quella degli uomini, solo il 28% delle donne ricopre ruoli manageriali.