Dopo una breve visita a Beirut, in Libano, il presidente francese Emmanuel Macron è atterrato questa mattina a Baghdad, la capitale dell’Iraq. È la prima visita di un leader di una potenza internazionale nel Paese da quando si è insediato, nel maggio scorso, il governo dell’ex capo dell’intelligence e giornalista Mustafa al-Kadhimi. Un fatto che la dice lunga sui piani geopolitici in Medio Oriente del capo dell’Eliseo, pronto a offrire la Francia come “paese amico” mentre Stati Uniti e Iran mostrano i muscoli.
“La lotta per la sovranità dell’Iraq è essenziale”, ha detto Macron prima di partire, sostenendo che gli iracheni che “hanno sofferto tanto” meritano altre opzioni oltre al dominio delle potenze regionali e dell’estremismo islamico. “Ci sono leader e persone che sono consapevoli di questo e che vogliono prendere in mano il loro destino – ha proseguito – Il ruolo della Francia è di aiutarli a farlo“. Un messaggio anche alla Turchia? La tensione tra i due Paesi infatti è molto alta a causa del conflitto in Libia, dove, oltre a sostenere parti diverse (Ankara ha appoggiato il governo di accordo nazionale, Parigi, un po’ sornionamente, il generale Khalifa Haftar) ci sono diversi interessi economici e commerciali in ballo.
Nel suo breve viaggio, Macron incontrerà al-Kadhimi e il presidente Barham Salih al palazzo presidenziale di Baghdad, poi dovrebbe vedere anche Nechirvan Barzani, presidente della regione semiautonoma del Nord curdo.
Mario Bonito