L’embargo energetico totale da parte dell’Europa verso la Russia, avrebbe naturalmente uno spiacevole ‘effetto boomerang’, per questo riguardo soprattutto al petrolio, la coalizione appare abbastanza cauta.
Di tutt’altro avviso invece il presidente Joe Biden, che proprio oggi ha annuncerà l’embargo degli Stati Uniti non solo sul petrolio, ma anche sul gas ed il carbone ‘Made in Russia’. D’altra parte, così come la stessa Ue, anche gli Usa avevano avvertito dell’arrivo di ‘nuove azioni’ conto Mosca.
Embargo su petrolio, gas e carbone: un’azione individuale volta anche a rilanciare la figura di un paese oggi ‘lontano’ dagli eventi internazionali
A spingere Biden, soprattutto le forti pressioni esercitate dal Congresso, come è ormai noto – tralasciando i ‘guai interni al Paese – la politica estera a stelle e strisce con l’avvento di Biden ha subito un crollo disastroso, che ha finito per avere anche forti ripercussioni interne a carattere economico (vedere la ‘guerra’ con la Cina).
Dunque, una presa di posizione forte e decisa, rilancerebbe (almeno per il tempo che gli è ancora concesso dal Congresso stesso), la figura di Biden, restituendo al tempo stesso all’America quella leadership negli ultimi anni offuscata rispetto agi eventi internazionali.
Embargo su petrolio, gas e carbone: non soltanto gli Stati Uniti, alle 17 il governo anche britannico annuncerà un suo piano
Ma l’iniziativa di agire in ‘solitudine’, smarcata da Bruxelles, non è soltanto americana, anche il governo britannico ha fatto sapere nel pomeriggio (intorno alle 17 in Italia), annuncerà a sua volta un piano dettagliato per ridurre l’importazione di gas e petrolio dalla Russia.
Max