Con il passare delle ore, anche i più stimati sondaggisti degli States, iniziano a dare segnali di ‘scetticismo’ circa le sorti di questo ‘appassionante’ testa a testa fra Trump e Biden. Basta infatti il semplice fatto di doverne stare ancora qui a parlare, per spiegare come, nella realtà, il ‘supposto’ vantaggio di Biden (forse offuscato dai ‘mesti’ confronti televisivi), si sia invece rivelato di una fragilità estrema.
Le premesse prima, e le ‘proiezioni’ dopo, davano quasi per spacciato il Tycoon, anche per il fatto che, negli ultimi 60 anni, gli americani non hanno mai risposto così massicciamente alla chiamata elettorale. Oltretutto, anche la numerosa presenza dei latinoamericani, e di ‘neri’ (desiderosi di togliersi finalmente il ‘sassolino’ dalle scarpe), in coda davanti ai seggi, lasciavano presagire sulla carta un sonoro ceffone alla politica interna – soprattutto sociale – fin qui gestita da Trump.
Eppure, come dicevamo, siamo ancora qui a domandarci chi dei due la spunterà.
Come è ovvio che sia, da ciascuna delle due forze in lizza, endorseer ed uomini degli apparati esprimono la loro – favorevole – previsione. Ad esempio Jen O’Malley Dillon, responsabile della campagna del candidato democratico, pur ‘spingendo’ ha tuttavia ammorbidito il tono delle sue convinzioni, dichiarando che ”Joe Biden è sulla buona strada per vincere queste elezioni e sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti”. Ma, ad ore sarà lo stesso ex vice di Obama a dire la sua in merito.
Dalla sponda opposta, intuito ormai che se Biden dovesse vincere sarà veramente per una manciata di voti, Trump in persona è intervenuto via Twitter per ‘avvisare’ che “Non ci riposeremo fino a quando non sarà stato contato ogni voto. Stanno lavorando sodo per far sparire in fretta il vantaggio di 500mila voti in Pennsylvania. Lo stesso in Michigan. Stanno scovando voti per Biden ovunque: in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. E’ pessimo per il nostro paese”, ha quindi denunciato il Tycoon, concludendo che “Noi andremo alla Corte Suprema, vogliamo che questo si fermi”.
Visto che la matematica non è un’opinione, per varcare la soglia della Casa Bianca con le valigie in mano, urge superare la soglia dei 270 voti elettorali dunque, stando alla situazione attuale, questa è una maratona che decreterà il vincitore sul fil di lana.
Mentre scriviamo, sono sette gli Stati ancora ‘vacanti’, nel senso che non hanno ancora definitivamente fugato i dubbi circa il loro preferito.
Con il conforto degli esperti, vediamo allora insieme quale è al momento la situazione interna a questi ultimi ‘serbatoi’ elettorali.
2) Nevada – Di questo Stato in realtà mancano i numeri relativi ai voti ‘spediti’, ed i voti ‘fisici’ – sebbene di un soffio – darebbero Biden in ‘lieve’ vantaggio.
3) Arizona – Anche qui le sorti sono appese ai voti via posta, gli scrutini indicano Trump ‘sotto’ di appena 5 punti tuttavia, spiega il NYT, a differenza delle precedenti elezioni stavolta ‘impensierisce’ il fatto che i repubblicani abbiamo deciso di concentrare il loro apporto soltanto negli ultimi giorni…
4) Michingan – Forse è lo Stato più rappresentativo dello snervante testa a testa che sta caratterizzando queste elezioni: Trump ‘vincitore’ nello spoglio notturno e poi, con la luce del sole, il sorpasso di Biden ma, prima di cantar vittoria, bisogna passare per i voti da contare nella contea di Wayne, notoriamente di forte ispirazione democratica.
5) Pennsylvania – Sul piatto ci sono ancora qualcosa come 1,4 milioni di voti da ‘dividere’. Dunque, Trump ha al momento 11 punti di vantaggio, ma l”early vote’ dice Biden avrebbe da opporre un bel 78%, contro l’attuale 21% del presidente uscente. Anche qui sarà il ‘contributo postale’ a fare la differenza…
6) Georgia – Lo spoglio ha superato il 90% delle schede e Trump vanta appena 2 punti (due) sul suo avversario. L’incognita è rappresentata dai voti del distretto di Atlanta, dove i democratici si fanno sentire…
7) North Carolina – Qui il Tycoon ‘gioca in casa’, nel senso che parliamo di uno Stato a lui fedele. Certo, anche qui c’è poi da contare i voti ‘postali’ tuttavia, per Biden non è questo il posto giusto al quale affidarsi…
Max