Partono le sfide dei democratici negli Stati Uniti per ciò che concerne la corsa verso la candidatura alla Casa Bianca per il 2020. Una sfida nella sfida che vede fronteggiare uno contro l’altro dei candidati carichi di aspettative, promesse e indicazioni. Vediamo quali.
Da un candidato all’altro, giorno dopo giorno le temperature dei consensi elettorali e mediatici in Usa cambiano a seconda degli scenari. In questo momento, per quanto concerne la competizione tra i democratici per le elezioni Usa 2020, sembra salire il gradimento di Castro e diminuire, invece, al momento, quello di Beto.
E intanto, la cosiddetta favorita Elizabeth Warren ha perso proprio diversi consensi in favore di Julian Castro. Dopo due ore il primo e tanto atteso dibattito fra i candidati democratici alle elezioni Usa 2020 si è concluso con alcuni parziali verdetti di consenso. Tra coloro che sembrano aver guadagnato punti percentuali sembrano esserci oltre al già citato Julian Castro, anche Cory Booker e Bill de Blasio.
Aggiornamento ore 7.32
Il confronto tra i democratici ha avuto modo di spaziare tra i temi d’attualità del momento e tra di loro, gli aspiranti alla elezione alla Casa Bianca non si sono risparmiati.
Sembrava essere partita in pompa magna Elizabeth Warren data par favorita: poi, in corso d’opera, ha ripreso slancio, Julian Castro, che insieme a Cory Booker e Bill de Blasio si è preso la scena.
Dunque per il momento il primo grande confronto tra i candidati democratici per la conquista della Casa Bianca hanno regalato una prima svolta sostanziale: Julian Castro, ex sindaco di San Antonio ed ex dell’amministrazione Obama è apparso in grande ascesa.
Il candidato si è presentato con una certa spigliatezza, confermando di essere sicuro delle proprie tesi e preparato anche al duro confronto. Castro in pratica si è imposto sugli altri nelle due ore del primo dibattito, nel corso del quale si sono affrontati 10 dei 20 aspiranti democratici al 2020.
Di contro, quella che era considerata come una delle favorite, la senatrice Elizabeth Warren, dopo aver esordito in grande stile con i temi a lei cari, dall’economia alla sanità è finita in calando. La delusione maggiore, secondo gli analisti della politica americana, è quella di Beto O’Rourke mentre al contrario viene dato in ascesa Pete Buttigeg, il sindaco di South Bend.
Aggiornamento ore 11.49
E’ dunque Pete Buttigeg, il sindaco di South Bend quello che, al momento, assomiglia molto da vicino a volto emergente fra le file democratiche. Uno dei candidati più attesi della kermesse democratica per la candidatura come leader per la poltrona della casa bianca per il 2020, ovvero Beto, di fatto invece è stato un mezzo flop.
Il candidato ha fatto fatica su diversi temi caldi, e soprattutto sull’immigrazione, argomento sul quale peraltro sarebbe dovuto essere in prima linea visti i risvolti che lo accompagnano nel suo stato del Texas.
Si registrano buoni riscontri, secondo gli analisti, per il senatore del New Jersey, Cory Bookerle cui doti comunicative hanno spinto qualcuno a paragonarlo a Barack Obama. Tuttavia il format del dibattito, con 30 o 45 secondi non gli ha fornito molto spazio di manovra dialettica.
Ciò che unisce tutti democratici è la linea dura sull’immigrazione di Donald Trump oltre all’emergenza clima. “Mobiliteremo 5.000 miliardi per liberarci dalla dipendenza dai combustibili fossili” dice Beto. Castro garantisce: “Il mio primo atto da presidente sarà un decreto per rientrare nell’accordo di Parigi”.
C’è poi il tema delle armi. Qui, vince Booker: “Se serve una patente per guidare, ne serve una per avere una pistola” dice.
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