A un mese esatto dalle presidenziali del 3 novembre, Donald Trump è tornato alla carica con un lungo discorso di 45 minuti. “Il più importante che abbia mai fatto”, scrive su Facebook. Il presidente uscente ha ribadito le accuse di “frode elettorale” contro i democratici, definendo le elezioni “una truffa, un disastro, una frode colossale”.
“Il diritto di voto è il nostro più grande privilegio – ha proseguito – per questo sono qui per fornire un dettagliato aggiornamento per portare alla luce gli enormi brogli e le irregolarità che si sono verificate”. In realtà non sono state riscontrate irregolarità nel voto e nei giorni scorsi Arizona, Michigan, Pennsylvania e Georgia hanno certificato la vittoria del rivale Joe Biden.
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Certificazioni che non hanno ‘intimorito’ il tycoon. “Non mi importa perdere le elezioni – ha detto – ma voglio un voto corretto. Non voglio che questo venga sottratto al popolo americano”.
Ma cosa intende per voto corretto? Difficile dare una risposta precisa. Scopo di Trump è portare l’esito del voto davanti alla Corte Suprema, un’opzione difficile secondo gran parte degli osservatori. Gli attacchi principali sono per il voto postale: “Migliaia di persone hanno firmato in maniera illegale. Una frode che tutto il mondo sta guardando, con persone morte da 25 anni che hanno partecipato al processo elettorale”.
Al di là delle accuse, non sostenute da prove, probabile che Trump stia preparando una discesa in campo per le elezioni del 2024, creando un terreno di scontro contro “la palude” democratica. E raccogliendo soldi per finanziare le spese legali e (forse) la prossima campagna: ben 150 milioni di dollari, mai così tanti dopo il voto. “Sono determinato a difendere il nostro sistema elettorale – ha detto – perché è finito sotto attacco”. Per questo “Biden non può essere il presidente se abbiamo ragione sui brogli”, ha concluso.
Il collegio elettorale, composto da 538 grandi elettori, si riunirà il prossimo 14 dicembre per votare ufficialmente il prossimo inquilino della Casa Bianca, che si insedierà il 20 gennaio. Biden ha ottenuto 306 grandi elettori e 80 milioni di voti (record assoluto), il rivale Donald Trump 232 e quasi 74 milioni di preferenze.
Mario Bonito