Non sarà una “noiosa formalità” il primo e unico dibattito, che si terrà questa sera a Salt Lake City, Utah, tra i due candidati alla vicepresidenza: il repubblicano Mike Pence e la democratica Kamala Harris. I due sfidanti, che a causa del Covid saranno divisi da una barriera di plexiglass, sono chiamati a far dimenticare il desolante confronto del 29 settembre tra il presidente Donald Trump e il rivale Joe Biden, fatto di caos, interruzioni, insulti. Inoltre, il secondo dibattito tra Biden e Trump, previsto per il prossimo 15 ottobre, potrebbe essere rinviato a causa della positività al coronavirus del presidente. Ipotesi paventata dallo stesso Biden. Con il risultato elettorale tutt’altro che scontato (come nel 2016), i riflettori sono puntati all’appuntamento di oggi.
C’è un altro fattore che accresce l’importanza dell’evento. Biden, 78 anni, e Trump, 74, non sono più due giovincelli. In molti, considerate anche le loro condizioni di salute, hanno sottolineato la necessità di un valido vice in grado di subentrare nello Studio Ovale (in caso di morte del presidente, è il vicepresidente ad assumere il suo ruolo).
Kamala Harris, 55 anni, è nata a Oakland, vicino a San Francisco. Prima di essere eletta senatrice della California nel 2016, è stata procuratrice distrettuale di San Francisco e poi procuratrice generale dello Stato.
Di origini per metà indiane e metà giamaicane, è stata candidata alle primarie del partito fino al 3 dicembre 2019, data in cui ha annunciato il suo ritiro. A marzo ha deciso di appoggiare Biden. È la prima donna nera nella storia degli Stati Uniti che correrà per la vicepresidenza (la terza in generale).
In caso di vittoria di Biden (che non ricandiderà nel 2024), Harris potrebbe godere del vento in poppa alle prossime primarie dei dem per puntare alla Casa Bianca, mai presieduta da una donna. E sarebbe la prima di origine afroamericana (non proprio strettamente) a farlo.
Mike Pence, vicepresidente dell’amministrazione Trump, è un avversario ostico da affrontare. Dotato di grande dialettica, Pence “discute in maniera coerente, placida e controllata”, racconta al New York Times John Podesta, uno dei più stretti consiglieri di Hillary Clinton. Qualità necessarie per riscattare la pessima figura di Trump e per parare i colpi della temibile e incalzante procuratrice.
Mario Bonito