Oggi, lunedì 14 dicembre, la vittoria del ticket democratico Biden/Harris alle presidenziali del 3 novembre sarà ratificata dal collegio elettorale. Il collegio è composto da 538 grandi elettori, che si riuniranno nelle rispettive capitali statali per eleggere il candidato più votato nello Stato che rappresentano.
Con le presidenziali si eleggono presidente e vicepresidente attraverso un sistema elettorale indiretto. I cittadini votano 538 grandi elettori, che a loro volta eleggono il presidente a scrutinio segreto e senza vincolo di mandato (principio previsto in 26 Stati), anche se è molto difficile che i grandi elettori non votino per il candidato per cui sono stati nominati. Per diventare presidente, il candidato deve ottenere almeno 270 voti (la maggioranza assoluta). Quest’anno Joe Biden ha vinto le elezioni, conquistando 306 grandi elettori. Trump ne ha ottenuti 232.
Ogni Stato sceglie con la propria legge elettorale il numero dei grandi elettori in base alla sua grandezza, da un massimo di 55 della California a un minimo di 3 degli Stati più piccoli. 48 Stati adottano il sistema maggioritario del winner takes all: il candidato vincitore di uno Stato prende tutti i grandi elettori a disposizione. Fanno eccezione il Maine e il Nebraska, dove si vota con un sistema più proporzionale.
Il presidente uscente Donald Trump ha provato fino all’ultimo a ribaltare l’esito delle urne. Ha accusato per oltre un mese i democratici di “frode elettorale”, ma le sue denunce sono state respinte nei tribunali “per insufficienza di prove”. Nei giorni scorsi anche la Corte Suprema, composta da sei giudici conservatori e tre progressisti, ha respinto il ricorso presentato da Ken Paxton, attorney general del Texas, contro il risultato elettorale in quattro Stati vinti da Joe Biden: Michigan, Wisconsin, Georgia e Pennsylvania. L’ultimo colpo che sancito definitivamente la sconfitta di Trump.
Leggi anche: Elezioni Usa 2020, la Corte Suprema ha respinto il ricorso del Texas
Mario Bonito