Non dovevano esserci sorprese e così è stato. Ieri, lunedì 14 dicembre, il collegio elettorale ha certificato la vittoria alle presidenziali di Joe Biden, il nuovo presidente degli Stati Uniti per i prossimi quattro anni. Come da pronostico, Biden ha conquistato 306 grandi elettori, Trump 232. Per essere eletto ne bastavano 270. Adesso tocca al Congresso, in una sessione congiunta guidata dal vicepresidente uscente Mike Pence, ratificare l’esito del voto. La sessione è prevista per mercoledì 6 gennaio, mentre il giuramento di Biden e di Kamala Harris, la nuova vicepresidente, si terrà il 20 gennaio a mezzogiorno.
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“Nella battaglia per l’anima dell’America, ha vinto la democrazia”. Così il presidente eletto in un breve discorso alla nazione dopo il verdetto del collegio elettorale. “È tempo di voltare pagina – ha proseguito – di unirci e di sanare le ferite. Sarò il presidente di tutti gli americani e lavorerò sodo sia per i miei sostenitori sia per coloro che non mi hanno votato”.
Netto il cambio di passo con l’amministrazione precedente, che nello scontro in questi anni ha trovato terreno fertile. Il presidente Donald Trump deve ancora smaltire le sconfitte, ancora mai accettate, sia delle urne sia dei tribunali, dove fino all’ultimo ha provato a ribaltare il risultato. Con le ultime sentenze dei giorni scorsi, però, la Corte Suprema ha messo la parola fine alle sue speranze.
E proprio per non aver creduto fino in fondo alle accuse di “frode elettorale”, il ministro della Giustizia William Barr è stato costretto a “dare le dimissioni”. Nelle scorse settimane, il procuratore generale aveva ammesso che il suo dipartimento non aveva trovato prove di brogli e furti elettorali. Nella lettera di dimissioni, Barr non ha comunque lesinato sui complimenti a Trump.
Dopo oltre un mese dalle presidenziali e una fase di transizione tra poteri ‘tribolata’, che si ricorda terminerà il 20 gennaio con il giuramento del ticket Biden/Harris, arriva anche il messaggio del presidente russo Vladimir Putin. In un telegramma, Putin ha augurato ogni successo a Biden e ricordato la “responsabilità” di Russia e Stati Uniti “per la sicurezza e la stabilità globale”. “Sono pronto per l’interazione con lei”, ha chiosato il leader russo, ben conscio che, con l’arrivo del ‘vecchio Joe’ alla Casa Bianca, le relazioni tra i due Paesi rischiano di peggiorare.
Mario Bonito