Martedì 29 settembre si è tenuto il primo dei tre faccia a faccia tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il rivale democratico Joe Biden. Un dibattito “deludente, caotico e confuso” che, secondo un sondaggio di CBS News, non è piaciuto all’83% degli spettatori.
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Secondo i commentatori politici statunitensi, nel primo confronto non è emerso un chiaro vincitore, anche se Biden ne è uscito leggermente favorito. Non tanto per le sue capacità, ma per i demeriti del presidente Trump. Sempre all’attacco del rivale (che non è Hillary Clinton), il tycoon ha provato a “sabotare il dibattito fin dall’inizio – si legge sul Corriere della Sera – con continue interruzioni, sovrapposizioni e battibecchi con il moderatore” (Chris Wallace di Fox News). Il non troppo velato appoggio ai Proud Boys, gruppo di suprematisti bianchi, e il rischio di non accettare il risultato del voto di novembre hanno fatto il resto.
Nei primi sondaggi dopo il primo round di Cleveland Biden, con il 50% dei consensi, rimane avanti di otto punti percentuali rispetto a Trump (42%). Vantaggio conservato tra gli afroamericani (con il 77% dei consensi), tra i Latinos (con il 60%), tra le donne (55%), tra gli under 30 (50%) e tra gli elettori moderati (60%).
Per ottenere la vittoria finale, però, sarà essenziale conquistare i cosiddetti swing state, gli Stati indecisi, che fino all’ultimo potrebbero far pendere verso il rosso repubblicano o il blu democratico. Per RealClearPolitcs, il sito che calcola la media dei principali sondaggi nazionali, Biden è avanti di 6,6 punti percentuali. Vantaggio anche in Florida, Stato fondamentale che mette a disposizione ben 29 grandi elettori, anche se di misura (Biden 47.8% dei consensi, Trump 46.7%). Nei giorni scorsi alcuni siti davano Trump in vantaggio in questo Stato per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale. Il candidato dem è avanti con un distacco più ampio, che varia dal 5,7% al 2,8% a seconda degli Stati, in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, (la rust belt che nel 2016 spalancò le porte dalla Casa Bianca al tycoon), Massachusets e Arizona. Testa a testa serrato invece in North Carolina (15 grandi elettori). A sorpresa Biden è dato vincente anche in Ohio (dove dal 1896 solo due democratici hanno ottenuto la presidenza senza vincere in questo Stato, Kennedy e Roosevelt), che mette a disposizione 18 elettori e nel 2016 fu conquistato da Trump.
La pensa diversamente Helputh Norpoth, docente di Scienze politiche alla Stony Brook University e ‘mago dei sondaggi’ (ha predetto accuratamente il risultato delle ultime cinque elezioni su sei). Secondo Norpoth, Trump vincerà al 91% e otterrà 362 voti dei grandi elettori (su 538, ne bastano 270). Controcorrente rispetto ad altri sondaggi mainstream, Norpoth spiega che “nel 2016, quando tutti davanti la Clinton vincente, fu l’unico a prevedere la vittoria di Trump”.
Mario Bonito