Joe Biden o Donald Trump. A poche ore del voto i sondaggi danno sempre il candidato democratico in vantaggio, ma il tycoon ha insegnato che “non è finita finché non è finita”.
Secondo il sito FiveThirtyEight, nei sondaggi nazionali Biden è avanti di 8.5 punti percentuali su Trump (52% a 43.5%). Vantaggio più ampio per Nbc News/The wall street journal, che dà il dem a +10%. Secondo RealClearPolitics, che fa la media dei sondaggi nazionali, dice Biden +7.2%.
Ma gli Stati che contano, i cosiddetti wing states, sono quelli incerti. In particolare Florida (che mette in palio ben 29 delegati), Arizona, North Carolina, Pennsylvania, Wisconsin, e Michigan; la rust belt che quattro anni fa spalancò le porte della Casa Bianca a Trump. Biden è sempre avanti, anche se nelle ultime settimane la forbice tra i due si è ristretta. In Florida (29 grandi elettori), Biden è avanti dell’1.4% dei consensi. In Arizona dell’1.2%. Nella cintura della ruggine (Michigan, Wisconsin e Pennsylvania), il vantaggio è più ampio, rispettivamente 5.1%, 6.6%, 4.3%. Qui i grandi elettori a disposizione sono 46. Testa a testa in North Carolina, dove i dem sono avanti di pochissimo (0.3%).
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La mappa elettorale di RealClearPolitics dà un’idea più precisa sull’imprevedibilità della situazione. Per vincere uno dei due candidati deve ottenere la maggioranza dei grandi elettori (270 su 538). Per ora il ticket Biden/Harris ne ha sicuri 216, Trump/Pence 125. In bilico (toss ups, situazione incerta), ce ne sono 197. Interessante notare che il Texas, storicamente repubblicano, è considerato incerto.
Mario Bonito