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Dopo i ballottaggi per le elezioni di Roma e del suo sindaco, “saremo all’opposizione sia che vinca Michetti sia che vinca Gualtieri. Non entreremo in giunta e rispetteremo il mandato civico degli elettori. I voti non sono miei e non posso cederli. Durante tutta la campagna ho spiegato che la forza del cittadino è l’indipendenza e il dubbio”. Parola di Carlo Calenda, il leader di azione arrivato terzo nella competizione per il Campidoglio.
E a un utente che sottolinea come vada anche “specificato che tra Gualtieri e Michetti uno meglio c’è”, Calenda replica su Twitter: “Certo che c’è” ma “la politica non è fatta solo dalla qualità di un uomo ma dalla classe dirigente che si porta dietro e dai programmi. Sono molto molto preoccupato di veder rientrare al governo della capitale i grillini dopo che l’80% dei romani ne ha bocciato la gestione”.