Elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, vittoria doppia, Pd ed assenteismo – di Delia Marrone

Gioia e delusione per il Pd che porta alla vittoria della presidenza regionale, in Emilia Romagna e Calabria, due dei suoi candidati: Stefano Bonaccini e Mario Gerardo Olivierio. Il primo, modenese, membro della segreteria nazionale del Pd e dal 2009 segretario regionale dello stesso partito, si afferma in Emilia con oltre il 60 % dei voti, contro il 31,2 % dello sfidante del Nuovo centro Destra, Alan Fabbri, fortemente sostenuto anche da Forza Italia e dalla Lega Nord di Matteo Salvini.

Allo stesso modo si attesta Mario Oliviero, del Pd, con oltre il 58,5% contro il 24,9 % della candidata del centrodestra Wanda Ferro, che si dichiara immediatamente pronto a rimettere in piedi la Calabria. Sarebbe un risultato ottimo per il Pd di Renzi, se non emergesse chiaro un altro dato affatto trascurabile: l’assenteismo. Domenica 23 novembre, giorno delle elezioni, si è registrata la minor affluenza di sempre, solo il 37 % in Emilia Romagna e il 41% della popolazione in Calabria, quindi quattro cittadini su dieci, si è recata alle urne.

Stando alle parole del leader Ncd, Angelino Alfano, ciò sarebbe dovuto ad una crisi di rigetto da parte dei cittadini calabresi ed emiliani che hanno assistito alle dimissioni e condanne dei loro precedenti presidenti. Il premier in merito a ciò si è espresso: “ Male, il dato dell’affluenza è molto alto e deve far riflettere tutti i partiti, ma bene i risultati. Due a zero netto. Quattro regioni su quattro strappate alla Destra in nove mesi”.

Appare quindi soddisfatto il presidente del Consiglio che alle parole del leader della Lega, affermatasi come secondo partito favorito in queste elezioni, “Il pallone di Renzi si sta sgonfiando”, risponde: “ Non muta l’agenda politica. C’è la grande consapevolezza del fatto che, se tutti insieme usciamo dalla cultura della rassegnazione e del piagnisteo, l’Italia potrà davvero tornare ad avere un ruolo” e sottolinea: “ Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare, ma noi nel frattempo cambiamo l’Italia” e in riferimento alle discussioni in corso nel Ncd dopo questi giorni, Renzi ribadisce la posizione del Pd: “Mentre loro discutono all’interno del centrodestra, noi cambiamo il Paese pensando a chi non ce la fa. Dopo vent’anni di fallimenti, anche della Lega, tocca a noi il compito di rimettere il moto l’Italia”.