Elezioni province, Forza Italia lancia l’allarme sulla legge Delrio

    Elezioni provinceLa legge Delrio è “un pasticcio”. Parola di Forza Italia che, in vista delle elezioni che coinvolgeranno dal 28 settembre al 12 ottobre 64 province e 8 citta’ metropolitane denuncia il caos della legge Delrio, che “non serve di fatto nemmeno a far risparmiare lo Stato” e mette in guardia dal rischio che, senza fondi,”occorreranno le scuole e i trasporti locali, quindi, a supporto dei propri amministratori”, lancia il portale ’Obiettivo 12 ottobre’ per districarsi dal “ginepraio” di difficolta’ di questa “difficilissima stagione”. Infine, rivendica il suo ruolo attivo negli enti locali. In una conferenza stampa con Ignazio Abrignani, responsabile elettorale del partito, Alessandro Cattaneo, responsabile della Formazione degli amministratoti, Guido Castelli, sindaco di Ascoli, e Paolo Russo, coordinatore per il partito della citta’ metropolitana di Napoli, si e’ fatto il punto sulla situazione ed e’ stato presentato il nuovo sito gia’ consultabile on line. 

    Il 28 settembre e il 12 ottobre si terra’ “una specie di elezione che non c’e’. Perche’ senza abolire le Province e’ stato abolito il voto dei cittadini”, un’elezione di secondo grado cui potranno partecipare solo gli amministratori, dicono gli azzurri che parlano di “pasticcio motivato dal fatto che si possano risparmiare 3,5 miliardi” mentre i dati indicano che la spesa potrebbe essere ridotta “solo di 32 milioni” pari al costo delle indennita’ eliminate. Sull’intera vicenda Province poi, ha ricordato Russo, pesano i ricorsi di Lombardia, Veneto, Campania e Puglia alla Corte costituzionale che si pronuncera’ il prossimo 24 febbraio con la possibilita’ di una dichiarazione di incostituzionalita’ della norma.

    Di “particolare schizofrenia in materia elettorale del governo” parla Ignazio Abrignani. Salta il concetto di “election day, ci saranno elezioni a ritmo continuo”, osserva e fa l’esempio della Calabria: a Reggio Calabria si votera’ per il comune il 26 ottobre e, secondo le previsioni, osserva, nessuno vincera’ al primo turno. Dunque si tornera’ a votare il 9 novembre e poi ancora il 23 per la Regione. Il che “oltre a significare un costo incomprensibile per lo Stato portera’ disaffezione”. Le Province, prosegue Castelli, sono “private di risorse significative ma mantengono le loro funzioni”. Con la riforma c’e’ “il rischio che meta’ delle province residue vadano in dissesto e si passera’ dalle ’scuole sicure’ alle ’scuole fredde’” perche’ mancheranno le risorse per i riscaldamenti. E i problemi ” enormi sulle scuole superiori” si uniscono a quelli che riguarderanno le strade provinciali.

    “Probabilmente l’obiettivo e’ gia’ raggiunto – attacca Cattaneo – i cittadini potranno scoprire nei prossimi 3 weekend che le Province esistono ancora, dopo che si e’ fatto passare il messaggio che erano state abolite. E’ stato fatto un grande pasticcio”, aggiunge e rilancia: “Forza Italia chiede che in un contesto cosi’ difficile almeno ci sia la legittimazione popolare del Presidente di Provincia che ha un ruolo di riferimento”. Forza Italia “rivendica il rapporto diretto con il cittadino come elemento cardine della democrazia”, osserva ancora e sottolinea che FI vuole “esserci fortemente negli Enti locali”. “Non sfugge – prosegue sulle elezioni – che questa e’ un’operazione politica per un ricambio degli amministratori. FI e il centrodestra, con una maggioranza di presidenti di provincia, rischia di andare in minoranza. C’e’ un meccanismo di voto per premiare di piu’ una parte che l’altra”, denuncia ancora e mette in guardia: “chi pensa che non diremo la nostra e non saremo parte attiva nel dettare la linea si sbaglia di grosso”.