Un segnale inquietante, al quale la politica deve porre quanto prima rimedio. Una tornata elettorale quest’ultima, ‘indecisi a parte’ (si parla di qualcosa come il 35% dei votanti), caratterizzata soprattutto dalla scarsa affluenza alle urne. Complessivamente infatti, in questa due giorni si è recato alle urne soltanto il 48,06% degli elettori, rispetto al precedente 57,18%.
Su tutti basta pensare a città come Roma (48,83% contro il precedente 57,03%), e Milano (47,69% rispetto al precedente 54,65%), dove non è stato raggiunto nemmeno il 50% dei votanti. Stesso trend anche a Napoli (47,19% contro il 54,12%) mentre, Bologna, ha invece ‘migliorato’ il quorum (51,16%), pur non riuscendo ad eguagliare il ‘record’ precedente (59,66%). A Torino poi, elettori in calo di 9 punti.
Dunque, come è logico che sia, malgrado lo spoglio delle schede continui, in alcune città, a causa della gran mole di voti conquistati a dispetto dell’avversario (superando quindi il 50% delle preferenze), per alcuni candidati la situazione è già abbastanza chiara.
E’ il caso di Milano, dove Beppe Sala, così come Gaetano Manfredi a Napoli, e Matteo Lepore a Bologna, sono i protagonisti della (quasi certa) vittoria al primo turno.
Sempre nell’ambito delle amministrative 2021, è invece ballottaggio nella Capitale – almeno fino a questo momento – fra il candidato Enrico Michetti (centrodestra), e Roberto Gualtieri (centrosinistra).
Stessa situazione a Torino, con Lo Russo (centrosinistra), in vantaggio su Damilano (centrodestra)
Bene il centrodestra anche in Calabria, dove si aggiudica la presidenza al primo turno.
Tuttavia, rispetto all’ampio numero di governatori del centrodestra nel Paese, è curioso osservare come, nelle città, sia invece il centrosinistra a gestire moltissimi comuni. Evidentemente, in proporzione, ‘qualcosa a livello locale’ sta lentamente cambiando.
Ma vediamo da vicino la situazione nelle varie città interessate dallo spoglio, che rischia di protrarsi almeno fino all’alba….
Come rivelano le proiezione lanciate da Swg La7, a decretare per certa la ri-elezione di Sala, le percentuali attribuite ai partiti ed alle liste civiche interne alla coalizione di centrosinistra. Solo il Pd può già contare sul 34,1% delle preferenze, quindi ecco la Lista Sala (8,4%), Europa Verde (4,8%), Riformisti (2,8%), Milano Unita (1,7%), ed altre formazioni che significano complessivamente un + 3,7%. Dunque ce ne è abbastanza per surclassare il ‘competitor’ del centrodestra, Luca Bernardo (31,5%), a sua volta appoggiato da una coalizione di centrodestra al 32,9%. Guida la Lega (12,6%), quindi Fdi (‘8,1%), e Forza Italia (7.10). S
La maxi coalizione paga anche a Napoli dove, sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle e altri partiti di centrosinistra, Gaetano Manfredi guida con un bel 64,87%, imponendosi sull’avversario di centrodestra Catello Maresca (20,97%). ‘Bene’ anche l’‘antesignano Antonio Bassolino (6,98).
Bologna ritrova la sua storica collocazione a sinistra grazie al candidato Matteo Lepore, capace di coniugare il 62,05% delle preferenze a suo vantaggio, con Fabio Battistini (centrodestra), costretto doversi ‘accontentare’ di un contenuto 29,55% dei voti. E’ vero che parliamo di dati parziali, ma siamo già a 402 sezioni scrutinate su 445.
Con il passare delle ore, lo spoglio delle schede nei seggi torinesi (scrutinate 605 sezioni su 919 totali), ‘arrotonda’ il vantaggio che il candidato di centrosinistra, Stefano Lo Russo (43,6%), sta accumulando a danno dell’avversario del centrodestra, Paolo Damilano (al 38,8% , nella corsa allo scranno. Impressiona vedere che la candidata M5s, Valentina Sganga – a discapito del mandato della Appennino – sia riuscita a ‘racimolare’ appena il 9,4% dei voti.
Dopo la prematura scomparsa della sfortunata governatrice Iole Santelli, stroncata da un brutto male, la Calabria riparte da dove aveva cominciato, mostrando addirittura un lieve aumento dell’affluenza alle urne (44,36% oggi, contro il 44,33% della tornata precedente). Stando al numero di seggi fin qui scrutinati – 536 sezioni su 2.421 – anche stavolta è il candidato del centrodestra, Roberto Occhiuto, a ‘guidare’ con il 54,84% delle preferenze, il che significa elezione immediata. Segue Amalia Bruni per il centrosinistra (28,38%), seguita da Luigi De Magistris (15,27%).
Max