(Adnkronos) –
L’accordo fra Pd e Azione prevede di non candidare e sostenere nei collegi uninominali persone considerate divisive come i parlamentari di Verdi e Sinistra Italiana. Ma il Partito democratico ha promesso di offrire ai suoi alleati un diritto di tribuna. Si tratta di “una forma di enunciazione, non di un diritto previsto dalla nostra legge elettorale. E’ infatti contemplato nei sistemi fortemente maggioritari, a salvaguardia delle minoranze”. Nel parla con l’Adnkronos il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli.
Il costituzionalista spiega: “E’ un diritto enunciato dalla politica per rendere coerente la presenza in una lista proporzionale di appartenenti ad un movimento politico diverso. Come gli indipendenti di sinistra, che qui invece sono dipendenti dall’altra lista”. In Italia “è un ciambellone di salvataggio. Se chi si aggrega non ha una consistenza di voti che gli consenta di essere presente nella ripartizione dei seggi proporzionali o di concorrere nel collegio uninominale, non avrà rappresentanza e contribuirà solamente a trasferire il suo 1% di voti nelle liste coalizzate. La singolarità è accentuata se si è ricoverati, o ammessi – ironizza il presidente emerito – nella lista proporzionale della formazione maggiore mentre la forza politica di appartenenza presenta separatamente nello stesso raggruppamento un proprio simbolo ed una propria lista. Ho l’impressione che sarà un risultato a somma zero – conclude – perché tanti ne cattura e quanti ne allontana”. (di Roberta Lanzara)