Sulle elezioni comunali appena passate, “voi ci scherzate, ma io non sono felicissimo. Abbiamo vinto troppo, quando si vince toppo poi succede qualche casino. Bisognava fosse tutto molto più contenuto, ora sarà un guaio gestire…”. Commenta così Enrico Letta, con una battuta, l’esito delle elezioni ai microfoni di Forrest, su Radiouno Rai. “Parlando seriamente – continua il leader del Pd -, c’è il problema dell’astensionismo. E c’è il problema di aver eletto tutti sindaci uomini, c’è un maschilismo di fondo. Saremo un paese moderno quando uomini e donne saremo alla pari. La politica è lo specchio della società”.
“Posso dire – aggiunge il dem – che la più bella soddisfazione è stata la settimana scorsa quando sulla spinta di una giovane deputata piemontese, Chiara Gribaudo, abbiamo approvato una legge sulla parità salariale. Ed è incredibile che si debba approvare una legge per arrivare alla parità salariale, che evidentemente non c’è. Quando si crea una squadra, una giunta o una segreteria, ci si dà delle regole e funziona con la divisione in quote. Quando si deve scegliere una figura apicale, viene fuori tutto il maschilismo strutturale del nostro paese. E’ un problema gravissimo”, sottolinea Letta.
“Alla fine il meccanismo del doppio turno ha funzionato e quello di una coalizione larga, ci lavoro da tempo, ci si può incontrare, capire e fare convergenze. Siamo solo all’inizio ma ci lavoreremo”, spiega quindi Letta che alla domanda su una possibile coalizione dal M5s a Calenda replica: “Noi siamo per le sfide impossibili, il nostro mantra è Tom Cruise”. Conte sta facendo bene nel M5s? “Non metto naso in caso altrui, non aggiungo altro”, risponde mentre sottolinea come “a Roma Gualtieri ha raddoppiato i suoi voti assoluti rispetto al primo turno. Vuol dire che ha preso tanti voti tra quelli che avevano votato per Calenda e Raggi, questo è oggettivo”.