Considero questa decisione, assunta dal ministro Gentiloni a pochi giorni dalla sua nomina, molto opportuna, doverosa e tuttavia non facile plaude il senatore Claudio Micheloni -, e desidero ringraziare il ministro stesso, il governo nel suo insieme e i senatori – che hanno approvato l’ordine del giorno in cui si chiedeva lo spostamento delle elezioni – per la sensibilità dimostrata nei riguardi dei cittadini italiani residenti all’estero.
“La decisione del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, di rinviare al 17 aprile 2015 le elezioni per il rinnovo dei Comites è una bellissima notizia per la democrazia e per le comunità italiane all’estero”. E’ quanto scrive in una nota Francesco Giacobbe, senatore del Partito democratico eletto nella Circoscrizione estero.
“I tempi strettissimi per la presentazione delle liste e per l’iscrizione nell’elenco degli elettori stavano creando malumori diffusi e una bassissima partecipazione al voto – spiega Giacobbe -. Da tempo, pertanto, avevamo chiesto un ragionevole rinvio delle elezioni per far sì che tutti gli italiani all’estero venissero informati delle nuove modalità di voto e per consentire la presentazione delle liste in modo ordinato e trasparente”.
“Il buon senso e la programmazione alla fine hanno avuto la meglio. Il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei Comites è il primo vero e forte segnale di attenzione da parte del governo verso le politiche degli italiani all’estero. Il mio grazie più sentito va al ministro Paolo Gentiloni che, poche ore dopo il suo insediamento, ha voluto immediatamente approfondire la questione Comites e ha deciso per il rinvio delle elezioni al mese di aprile 2015. Così in una nota il senatore del Partito democratico Renato Turano, eletto nella ripartizione America settentrionale e centrale.
“Già da diverse settimane – sottolinea Turano – avevamo posto il problema della ristrettezza dei tempi sul tavolo del governo. Con le elezioni fissate a dicembre, infatti, avremmo limitato fortemente la partecipazione democratica e creato un caos inimmaginabile che già si era intravisto con la scadenza dei termini per la presentazione delle liste dei candidati.