(Adnkronos) – Mettere in guardia il parlamento italiano su forme di ingerenza straniere, che divengono “ancora più intense ed accentuate con l’avvicinarsi delle consultazioni elettorali”, e che in Germania si sono concretizzate con una violazione dei “sistemi informatici del Bundestag” e “una esfiltrazione di informazioni dalla posta elettronica dei parlamentari tedeschi già nel 2015” ma “anche in tempi più recenti”. La lettera inviata dal presidente del Copasir Adolfo Urso ai presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico, fa riferimento all’indagine conoscitiva sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica che lo stesso Comitato sta svolgendo. A quanto apprende l’Adnkronos la lettera è stata inviata quando ancora non si paventava la crisi di governo, e alla luce degli approfondimenti svolti anche “nel corso delle missioni a Washington ed a Bruxelles”.
Missioni durante le quali “è emerso in modo evidente – scrive Urso – come alcuni attori statuali esercitino una sistematica attività di ingerenza nei processi democratici dei Paesi occidentali ed in particolare dell’Unione europea. Tali forme di ingerenza divengono ancora più intense ed accentuate con l’avvicinarsi delle consultazioni elettorali”.
“Un esempio concreto di tale fenomeno è costituito ad esempio dalla Germania. I sistemi informatici del Bundestag, ad esempio, sono stati violati provocando una esfiltrazione di informazioni dalla posta elettronica dei parlamentari tedeschi già nel 2015 e poi, come il Comitato ha avuto modo di apprendere, anche in tempi più recenti”, afferma nella lettera.
“Poiché tra i grandi Paesi occidentali, il nostro è il prossimo in cui si svolgerà l’importante tornata elettorale costituita dalle elezioni politiche, mi preme segnalarle quanto precede affidando alla sua sensibilità ogni valutazione in ordine a eventuali misure di carattere tecnico ed organizzativo volte a contrastare il possibile verificarsi di tali circostanze anche nel caso del Parlamento italiano”, continua il presidente del Copasir rivolgendosi ai presidenti di Camera e Senato.
“E’ oramai noto come la minaccia sia divenuta molto complessa e gli attacchi nel cyberspazio siano condotti con tecniche molteplici e differenziate che spesso fanno leva su una non sufficiente preparazione sul piano tecnologico, procedurale del soggetto attaccato o su una scarsa consapevolezza da parte degli utilizzatori dei sistemi informatici”, conclude.