(Adnkronos) – Una piazza a volte violenta, in preda agli antagonisti e ai centri sociali. Napoli è una di quelle città in cui si sono registrati più disordini e scontri durante i comizi politici e la visita di molti leader di partito, soprattutto quelli di centrodestra. Proprio nel Napoletano, in particolare nell’Arenile di Bagnoli, domani chiuderà la campagna elettorale la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. A fare un quadro della violenza ‘rossa’ è Francesca Totolo, l’autrice del libro ‘Emergenza Antifascismo’, edito da Altaforte in cui, “dati, sentenze e analisi d’intelligence alla mano”, disegna una mappa delle “violenze rosse” in Italia.
“Tra scontri di piazza e istituzionalizzazione delle occupazioni, lancio di bombe carta e presenza nei Consigli comunali”, i centri sociali a Napoli sono “coccolati, sovvenzionati e adulati dal comune e dalla politica”. Totolo parla proprio di centri sociali “di lotta e di governo”, raccontando una serie di episodi basati sulla violenza e sullo scontro. Si va dall’assalto alla sede partenopea di CasaPound alla guerriglia urbana contro l’allora presidente del Consiglio ed ex segretario del Partito Democratico Matteo Renzi fino ai disordini nei comizi elettorali di Matteo Salvini. Ciò nonostante, alcuni antagonisti siano stati “promossi” dall’allora sindaco Luigi de Magistris, fino a essere chi eletto “presidente della Terza Municipalità” e chi nominato assessore nella stessa amministrazione municipale (ai Beni comuni e alle Politiche sociali). In più, l’ex sindaco “nominò come capo di gabinetto Pietro Rinaldi”, uno dei capi del centro sociale di Insurgencia.
Sono molti i palazzi occupati nel capoluogo campano, come l’ex Ospedale psichiatrico giudiziario nel quartiere Materdei. “Nonostante l’occhio di riguardo e l’appoggio incondizionato”, il rapporto tra l’amministrazione comunale e occupanti andò però lentamente a deteriorarsi quando “il sindaco scelse Sandro Ruotolo” per le suppletive del 23 febbraio del 2020. Un altro luogo occupato è l’ex mensa dell’Università Federico II. “Si tratta – spiega Totolo – di un centro sociale che fa capo a Insurgencia, l’ex zoccolo duro della maggioranza del sindaco de Magistris”. Con l’elezione a primo cittadino di Gaetano Manfredi “la magica alleanza tra giunta e Insurgencia sembrerebbe finita”, ma “con la scelta di finanziare coi soldi del Pnrr l’ex Opg di Materdei, l’attuale amministrazione dimostra comunque di non cambiare strada e di voler sovvenzionare altre realtà antagoniste”.