Elena Ceste, un’altra vittima del femminicidio – di Daniele Russo

    elena-ceste.jpgContinuano a emergere nuovi sviluppi sul caso di Elena Ceste. Sembrerebbe ora indagato come primo sospettato il marito, Michele Buoninconti per i reati di omicidio e occultamento di cadavere.

    Dopo il ritrovamento del corpo, in avanzato stato di decomposizione, avvenuto il 18 ottobre scorso, in un campo, non lontano dalla sua abitazione, precisamente due chilometri, in un canale di scolo, sono finite le continue ricerche durate ben nove lunghi mesi.

    A seguito dell’esame del DNA, il corpo è stato identificato nella persona di Elena Ceste, scomparsa il 24 gennaio scorso a Costigliole d’ Asti, madre di quattro figli e moglie del sopra citato Michele Buoninconti.

    L’autopsia, eseguita dal medico legale Francesco Romanazzi, in data 25 ottobre, nel reparto di medicina legale dell’ospedale di Alba, in provincia di Cuneo, non ha chiarito le cause della morte della donna; infatti non sono state trovate sul corpo né tracce d’arma da fuoco né da taglio, nessun segno evidente di violenza, anche se, nei giorni successivi al ritrovamento, gli esperti nell’eseguire ulteriori sopralluoghi tra il fiume Tanaro e la ferrovia per Alba, in prossimità del luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere, hanno trovato i resti di mani e piedi della donna oltre ad alcune vertebre, scavando con un setaccio nel fango. Il materiale è stato inviato all’istituto di medicina legale per essere esaminato.

    Il marito aveva fin dall’inizio riferito agli inquirenti ed ai media, che Elena gli aveva rivelato di aver intrapreso, da qualche tempo, relazioni attraverso internet con vecchi compagni di scuola.

    La donna, la notte precedente la sua scomparsa, aveva confidato a Michele di sentirsi minacciata e pervasa dai sensi di colpa e così il giorno seguente, ancora in preda ad uno stato di agitazione emotiva, gli aveva chiesto espressamente di andare lui ad accompagnare i loro figli a scuola. E’ proprio durante la sua assenza che Elena scompare.

    Il giorno della scomparsa, la donna non aveva preso con sé né il cellulare né i vestiti, ritrovati successivamente, accanto al cancello della loro abitazione, dal marito. Dunque si presuppone fosse andata via di casa praticamente nuda.

    Le cause della morte sono tuttora un mistero. Bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici e istologici per cercare  di portare alla luce l’enigma.

    Nel corso dei mesi si sono percorse diverse ipotesi. C’era chi parlava di litigi, chi di ricatti, chi di relazioni con altri uomini, chi chiamava in causa una misteriosa donna gelosa, chi pensava che Elena fosse andata a Tenerife e chi si era convinto che si fosse chiusa in un convento di clausura in preda a sensi di colpa. C’era anche chi ipotizzava il suicidio e chi l’omicidio da parte del marito. Proprio quest’ultimo è ora indagato per i reati di omicidio e occultamento di cadavere come atto dovuto.

    Troppi risultano essere i punti discordanti ed enigmatici nel suo racconto agli inquirenti. Quindi, sembrerebbe prendere corpo l’ipotesi di femminicidio.

    Tale fenomeno sta diventando davvero molto ricorrente soprattutto nel corso degli ultimi anni. Ormai, si leggono praticamente tutti i giorni, notizie su donne maltrattate, costrette a vivere con la paura e addirittura uccise anche dai familiari.

    Il femminicidio è un tema che prende molto spazio nelle notizie di questi tempi, ma non si tratta di una novità bensì di un fenomeno con profonde radici ecause culturali. E’ uno dei fenomeni sociali più nascosti, è considerato il culmine dell’esercizio di potere e di controllo dell’uomo sulla donna e si manifesta in diverse forme, come violenza fisica, psicologia e sessuale, fuori e dentro la famiglia. La violenza sulla donna porta con sé l’impronta di una cultura ancora convinta che l’uomo possa possedere la propria compagna costringendola, anche con la forza, ad accettare questo legame che non necessariamente si chiama amore. Il partner non è tanto ossessionato dall’amore per la propria donna, piuttosto sceglie dipunirlaper un suo cattivo comportamento.

    Possiamo comunque dire che il ruolo della donna è cambiato ormai da tempo, non più semplice madre e moglie, cosiddetta “donna di casa”, ma anche parte integrante ed attiva della società.

    Forse anche l’uomo dovrebbe cominciare a cambiare la propria mentalità e imparare a gestire questa parità di ruoli che ancora  lo vede superiore all’altro sesso.