Electrolux, il produttore di elettrodomestici svedese, ha chiuso, con una perdita netta di 987 milioni di corone (circa 112 milioni di euro), il quarto trimestre, nettamente superiore a quella di 621 milioni di corone prevista dagli analisti. Il risultato, da confrontare con un utile netto di 242 milioni di corone nel quarto trimestre del 2012, è legato – spiega l’ad del gruppo, Keith McLoughlin – “all’impatto negativo delle difficoltà sul mercato europeo e da sfavorevoli evoluzioni valutarie”. L’apprezzamento della corona svedese avrebbe infatti pesato sul risultato operativo per 442 milioni di corone. Electrolux non chiudeva un trimestre in rosso dal 2009. Il fatturato è sceso dell’1% a 28,89 miliardi di corone, mentre i costi di ristrutturazione hanno pesato per 1,5 miliardi di corone. Lo scorso ottobre l’azienda ha annunciato il taglio di 2 mila posti di lavoro in Europa e Australia, dove verrà chiusa un’intera fabbrica. Mc Loughlin prevede per il 2014 una domanda “in leggera crescita”, con un miglioramento dei ricavi in Nord America e in Asia controbilanciati da uno stagnante mercato europeo e da un rallentamento in Brasile. Nell’intero 2013, Electrolux ha registrato un utile netto di 672 milioni di corone (-72%) e un fatturato di 109,15 miliardi di corone (-1%). Il titolo dell’azienda ha reagito alla trimestrale con un ribasso del 6,8%.